La Caritas Diocesana Vicentina esprime viva riconoscenza alla Questura di Vicenza (in particolar modo al dottor Calì, capo della Squadra Mobile, e al dottor Quozzo, capo dell’Ufficio Stranieri) per l’operazione riportata dai media locali, relativa alla liberazione di Cristina, ragazza di 22 anni costretta alla prostituzione. Soprattutto, esprime vicinanza ed affetto a Cristina stessa e al suo coraggioso ragazzo, che già dall’inizio dello scorso dicembre hanno avuto fiducia nella Caritas e che, attraverso lo Sportello Donna e l’Associazione Diakonia Onlus della Caritas, sono stati aiutati nel percorso “riaccendere la speranza”, fino a formalizzare la loro volontà di riscatto con le Istituzioni di Polizia e con quelle giudiziarie, come previsto dalla legge. Detto percorso, peraltro, è stato reso possibile dal “Progetto Donna” elaborato dalla Caritas con l’Associazione Papa Giovanni XXIII a partire dalla legge regionale 41 che vede la Provincia di Vicenza assumerne la titolarità di fronte alla Regione Veneto la quale, in parte, lo ha sostenuto e lo sostiene con i finanziamenti previsti. Come Caritas Vicentina sentiamo anche l’urgenza di ribadire l’appello, a chiunque lo potesse fare, di farsi promotore di liberazione a favore di tante, troppe, persone schiavizzate: trovate il coraggio di riaccendere la speranza aiutando vite umane, venite in Caritas (come ha fatto il ragazzo di Cristina) o rivolgetevi alla Questura.
Nello stesso tempo ribadiamo il più netto disgusto e la più ferma condanna verso tutte quelle forme di omertà e di complicità passiva che vedono in tanti “clienti” i soggetti che incrementano il mercato di vite umane, anche se sempre più standardizzato da una patinata ipocrisia di circostanza.
In altre parole, se è vero che i nostri marciapiedi sono adesso più “puliti” è ancor più vero, come da noi più volte denunciato e come anche la vicenda di Cristina dimostra, che molti locali notturni (farisaicamente pubblicizzati) e ancor più molti appartamenti di proprietà “nostrana”, si ingrassano grazie a quel falso perbenismo che ha voluto rendere invisibile l’enorme e criminale mercato di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale. Il cui riscatto, da una vita fatta solo di abusi, si fa sempre più difficile.
Il direttore della Caritas Diocesana Vicentina
Don Giovanni Sandonà
[Don Giovanni Sandonà • 31.01.04] La Caritas Diocesana Vicentina esprime viva riconoscenza alla Questura di Vicenza (in particolar modo al dottor Calì, capo della Squadra Mobile, e al dottor Quozzo, capo dell’Ufficio Stranieri) per l’operazione riportata dai media locali, relativa alla liberazione di Cristina, ragazza di 22 anni costretta alla prostituzione...