VERONA. RIPENSARE LA GIUSTIZIA RIPERCORRENDO LA STORIA DELLE CARCERI

[Associazione «La Fraternità» • 02.03.08] «Carceri e pene nella storia di Verona» è un volume che rientra in un progetto di sensibilizzazione sui temi della giustizia, promosso dal Centro Servizi Volontariato con la partecipazione di diverse associazioni.

Un libro semplice, che verrà distribuito nelle scuole superiori di Verona perché i giovani si guardino intorno e riscoprano la città in cui vivono da un punto di vista anomalo e curioso. Ma un libro destinato anche a chi viene in visita a Verona e cerca qualcosa di diverso dal solito «turismo di richiamo e di immagine, molto poco culturale», come lo definisce il presidente del Centro Turistico Giovanile, Maurizio Delibori. «In questo libro – continua Delibori – Verona è presentata nella sua realtà. Non solo nei miti e nelle bellezze, ma anche negli aspetti negativi, in quella non bellezza che segna il cammino dell’umanità».

Scritto da Erika Speri e Francesca Viviani su impulso dell’associazione «La Fraternità» e realizzato con la collaborazione del Centro Turistico Giovanile, «Carceri e pene nella storia di Verona» è un volume che rientra in un progetto di sensibilizzazione sui temi della giustizia, promosso dal Centro Servizi Volontariato con la partecipazione di diverse associazioni.

«Il carcere in passato era un luogo più di custodia che di pena, un luogo in cui si sostava in attesa di essere condannati ad altro» spiega Francesca Viviani, durante la recente presentazione al pubblico, vedendo in questo un forte spunto per ripensare alla funzione odierna della pena detentiva. Perché, in fondo, se non è facile reperire le fonti di una storia risalita fino all’epoca romana in una città di confine dove gli ordinamenti giuridici si sono continuamente modificati, l’aspetto più affascinante della ricerca Erika Speri lo avvisa proprio nella possibilità di «seguire la storia degli uomini alla ricerca di una giustizia e un ordinamento adeguato alla convivenza».

«Si tratta di un libro non solo sulle carceri e le pene, ma anche sulla storia di Verona», specifica l’avvocato Guariente Guarienti che durante la serata ha ripercorso con il pubblico le tappe più significative di questa storia, per arrivare a concludere che «l’unica grande invenzione degli ultimi anni sulla realtà carceraria è quella delle misure alternative. Per il resto gli italiani dimostrano un totale disinteresse al carcere».

Senza nessuna volontà di ripensamento, la struttura carceraria oggi è vissuta come un luogo che deve essere di segregazione, da tenere ai margini. Prova ne è che nel corso dei secoli i luoghi di detenzione hanno sempre fatto parte della città, tranne l’ultimo, esiliato ed esiliante, costruito alla sua periferia.

Il libro è reperibile nella sede della Fraternità (Via Provolo) e nelle principali librerie del centro di Verona (costo: 10 euro). Con la bella stagione, inoltre, sarà organizzata una visita guidata alla scoperta dei luoghi descritti.

INFO

Associazione «La Fraternità»

via A. Provolo n. 28

(sede provvisoria al n. 27) – 37123 Verona

Tel./Fax 045.8004960

www.lafraternita.it