La Conferenza Episcopale Italiana e la Chiesa di Verona attraverso la Caritas Diocesana Veronese è chiamata ad essere testimone di speranza e segno concreto di carità e di solidarietà civile. Su questo spirito nasce l’Ostello Caritas per i senza fissa dimora con l’obiettivo di dare alla città e agli ospiti non solo una serie di posti letto ma una struttura per l’accoglienza e la promozione della vita dove sarà possibile intraprendere anche un percorso di reintegrazione. Tutto questo è stato spiegato durante la conferenza stampa di presentazione del progetto e della gestione dell’ostello che conterà un minimo di 65 posti per uomini e, in un prossimo futuro anche 11 posti letto per donne che saranno realizzate a Verona nella palazzina attigua che sporge in via Silvestrini.
“Ospitalità notturna a persone maggiorenni di sesso maschile senza fissa dimora, segnalate dall’ufficio dei servizi sociali del comune e da enti privati, ma non solo – ha dichiarato don Maurizio Guarise, direttore della Caritas scaligera – anche centro diurno di accoglienza per queste persone. E ancora un punto di riferimento per trovare il vestiario, utilizzare la lavanderia, le docce, avere anche un pasto caldo serale. Per il momento apriremo con il servizio di ospitalità notturna per soli uomini, tra qualche tempo sarà pronto anche un servizio analogo per donne con l’offerta di 11 posti letto in un appartamento strutturato all’uopo”.
“E’ fondamentale per noi non creare un ghetto – ha aggiunto Michele Righetti, responsabile della gestione dell’Ostello Caritas – ma dare alla città, che ne ha tanto bisogno visto che i senza fissa dimoro sono oltre 300, una struttura che sia anche punto di riferimento per un percorso di re-inclusione sociale attraverso lo sviluppo di piani integrativi in progetti di rete”.
A spiegare la tipologia di interventi strutturali l’arch. Zoppi che ha chiarito il tipo di lavori di ristrutturazione che il capannone di via Silvestrini subirà per essere trasformarto in Ostello. Oltre ai predisposti 65 posti di inizio, l’ostello potrà accogliere anche altri 20 posti letto (a castello) per le emergenze di freddo invernale. Inoltre sarà realizzata una mensa, un ambulatorio medico per le emergenze sanitarie e un complesso dispositivo di riscaldamento e rinfrescamento addirittura con “ariazione forzata”. Tutto per lenire al massimo le sofferenze di quanti vivono per strada.
L’opera costerà (ristrutturazione e arredi) 1 milione e mezzo di euro messi a disposizione dalla CEI, mentre la parte gestionale toccherà alla Diocesi. Il taglio del nastro è previsto per metà ottobre 2006, durante il Convegno ecclesiale. L’apertura ufficiale per novembre. Alle figure professionali saranno affiancati almeno 50 volontari formati per un’esperienza forte come quella di essere vicini a chi soffre e, su quest’aspetto, don Maurizio Guarise ha lanciato un appello a tutti i volontari, soprattutto giovani, che volessero impegnarsi. (g.b.)
CARITAS DIOCESANA VERONESE
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