«PER ALTRE STRADE» MENO DEVASTANTI

Vi proponiamo un intervento del Comitato «PAS – Per Altre Strade», gruppo che unisce quanti nell’alta Valle del Tagliamento e del Cadore si stanno mobilitando per scongiurare il prolungamento dell’autostrada A27 verso Nord con una bretella di collegamento con l’autostrada A23 diretta a Tarvisio: un’opera devastante.

Da un po’ di tempo un raggruppamento politico-economico, espressione dei forti centri industriali del Veneto, sta nuovamente cercando di prolungare l’autostrada A27 verso Nord, proponendo una bretella di collegamento con l’autostrada A23 diretta a Tarvisio: i lavori dovrebbero unire Longarone con Tolmezzo ed è previsto un traforo del massiccio dolomitico del Cridola.

L’opera è inserita in un protocollo d’intesa in materia di infrastrutture, firmato nel 2004 dal Ministro Lunardi, in rappresentanza del Governo Berlusconi, dalle Regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia e dall’ANAS e dovrebbe venire realizzata con i meccanismi del cosiddetto project financing un metodo per il quale capitali privati intervengono al finanziamento dell’opera, traendone successivamente profitto con gli introiti dei pedaggi.

L’ANAS ha realizzato uno studio di fattibilità secondo il quale la grande infrastruttura si svilupperebbe con un tracciato di 85 Km diviso in tre tronchi, di cui previsti 42 in galleria, 6,4 su viadotto, 35 km in sede, più 7 svincoli, e verrebbe a costare poco più di 3 miliardi di euro (6000 miliardi di vecchie lire). Per essere economicamente sostenibile dovrebbe sopportare un flusso di traffico di 32 / 38 mila veicoli al giorno (fra gli 11 e i 14 milioni di passaggi all’anno, uno ogni due secondi e sette decimi per 24 ore al giorno, per 365 giorni all’anno).

I BENEFICI PROSPETTATI

L’opera, a detta di chi la propone, rappresenterebbe una chiave per il rilancio del turismo in Cadore e in Carnia; una soluzione alle lunghe code che si formano sulla strada statale di Alemagna in certi periodi dell’anno; un supporto indispensabile all’industria locale, che godrebbe di un collegamento con mercati che attualmente sono in grande espansione, ed all’industria friulana, i cui rappresentanti premono affinché l’opera venga al più presto realizzata.

SITUAZIONE REALE

La Carnia e il Cadore diventerebbero un corridoio di attraversamento di migliaia di mezzi per il trasporto delle merci che dall’Est d’Europa transiterebbero di qui per andare verso la pianura veneta e viceversa, con una moltiplicazione del traffico di transito anche nelle valli vicine del Comelico, della Valle del Boite, di Cortina, Dobbiaco e della Pusteria. Si riverserebbero nelle nostre valli tonnellate di emissioni nocive (CO, CO2, oltre alle micidiali polveri sottili) aggravate dal fatto che nelle valli strette l’aria inquinata ristagna e i rumori rimbombano.

Ogni ipotesi di sviluppo turistico basato sui pregi ambientali, sulle specificità culturali delle valli del Cadore e del Tagliamento sarebbero sepolte per sempre.

É un’idea di sviluppo superata che impoverisce il territorio ed espropria la gente della terra, dell’aria e dell’acqua anziché conservare questi beni preziosi e valorizzare attraverso questi le nostre terre confinanti.

Ripescare ad ogni occasione le proposte di prolungamento autostradale ha già ottenuto il risultato certo e immediato di distogliere attenzione e risorse dalla soluzione dei problemi della viabilità interna dei nostri paesi e di dividere la gente, che non trova la coesione e l’unità necessaria per chiedere la realizzazione di opere pubbliche da lungo attese.

Risulta inoltre in aperto contrasto con i protocolli internazionali che incentivano i trasporti su rotaia e con scelte di sviluppo sostenibile diverse, cui dovrebbero tendere, imposte dalle limitate risosrse energentiche, dall’effetto serra e dai cambiamenti climatici in atto.

Qualora iniziassero i lavori, per almeno 15 anni le vallate del Piave e del Tagliamento si tramuterebbero in un unico grande cantiere, con conseguente paralisi della viabilità ordinaria.

IN SINTESI

L’opera prospettata non ha copertura economica certa, con il rischio che siano poi le Regioni e i contribuenti a doversi accollare la copertura di eventuali voragini. Ed è a totale vantaggio delle banche, che garantiscono gli investimenti iniziali.


Non serve al turismo e nemmeno alla nostra piccola industria
: scoraggia, anzi, con i suoi 38000 passaggi quotidiani, i turisti alla ricerca di luoghi diversi da quelli che solitamente abitano.

Non risolve i problemi di traffico legati alla cescita caotica e sconsiderata del Nord-Est.

É una miope scorciatoia, adottata dalla rispettive province e regioni, per non affrontare i veri problemi del Cadore e della Carnia: una scelta irreversibile che condizionerà pesantemente le generazioni future.

Chiediamo che i punti neri della viabilità siano risolti localmente con il miglioramento della rete viaria attuale e con la realizzazione di alcune circonvallazioni dei centri abitati (in particolare quella di Longarone, vero collo di bottiglia), oltre che puntando su innovativi collegamenti ferroviari.

Chiediamo ai nostri amministratori di promuovere un Project-Financing tra capitale privato e spesa pubblica impiegando quei 3 miliardi di euro nelle industrie e nell’artigianato innovativo, nei servizi alle persone, nella riqualificazione del territorio, nei collegamenti telematici; per sperimentare nuove tecnologie su rotaia e attraverso queste cercare un eventuale collegamento con la Carnia e la Pusteria, allo scopo di valorizzare in maniera rispettosa il patrimonia naturale delle vallate, preservarlo e trasmetterlo integro alle future generazioni, facendolo divenire vera ragione di benessere e veicolo trainante per la qualità delle relazioni, della salute, del reddito.

Chiediamo l’impegno di tutti per salvaguardare il nostro territorio e rilanciare in modo intelligente la sua economia.

Il Comitato «PAS – Per Altre Strade»

Info:

Web: www.peraltrestrade.it

eMail: [email protected]


Il Comitato «PAS – Per Altre Strade» nasce il 22.05.06 a Forni di Sotto con lo scopo immediato di contrapporsi all’ipotesi di collegamento autostradale Carnia – Cadore. I sottoscrittori sono residenti nei comuni di Forni di Sopra, Forni di Sotto, Ampezzo, Socchieve, Enemonzo, Villa Santina e Tolmezzo, ovvero in quasi tutti i comuni dell’alta val Tagliamento. Da un incontro avvenuto al Passo della Mauria l’11 marzo 2007 con il Movimento Contro il Prolungamento dell’A27 del Cadore, costituitosi nel 2002, è nato questo comitato unico.