L’opinione

ETTORE MASINA: VOLTI E NOMI

[di Ettore Masina • 06.04.03] Cominciamo a scorgere i volti dei morti di questa guerra e a sapere i nomi di quelli dell'esercito imperiale. Dei morti dell'esercito del dittatore i nomi non ci vengono dati e chissà se qualcuno mai li raccoglie, così i nomi dei bambini, delle donne e degli uomini massacrati dai bombardamenti.

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ECONOMIE

[segnalato da Giovanni Zampini • 30.03.03] «Da quando l'economia si è mondializzata, non ci sono più tabù. Le frontiere non sono più inviolabili, l'autorità degli Stati non è più sovrana, lo stesso diritto internazionale viene distorto...

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PADRE ADRIANO SELLA. SCRIVIAMOLO DAPPERTUTTO: «PACE, NO WAR»

[Padre Adriano Sella • 26.03.03] «PACE, PACE, PACE…»,  grida continuamente questo immenso e straordinario popolo mondiale della pace;  «NO WAR», innalzano i tanti cartelloni e striscioni di questo movimento globale per la pace; «MAI PIU’ LA GUERRA», grida  in modo instancabile il Papa dal suo balcone.

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IRAQ: LA GUERRA E’ UN’AVVENTURA SENZA RITORNO

[Civiltà Cattolica • 30.03.03] Vi presentiamo l'editoriale pubblicato dall'autorevole rivista «La Civiltà Cattolica» (Rivista redatta da un collegio di scrittori composto da gesuiti specializzati in teologia, etica, vita della chiesa, filosofia, politica italiana ed estera, diritto, economia, sociologia, archeologia, storia, scienze, critica letteraria, artistica e dello spettacolo) nel quaderno 3662 del 18 gennaio 2003. Titolo originale: «No ad una guerra "preventiva" contro l'Iraq».

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IRAQ – SOLO STRANIERI

[di Eduardo Galeano • 23.03.03] A meta' dell'anno scorso, mentre questa guerra veniva incubata, George W. Bush ha dichiarato che "dobbiamo essere pronti ad attaccare in qualunque oscuro angolo del mondo". L'Iraq e' dunque un oscuro angolo del mondo. Crede Bush che la civilta' sia nata in Texas, e che i suoi compatrioti abbiano inventato la scrittura?...

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ETTORE MASINA: LA GUERRA

[di Ettore Masina • 13.03.03] Qualche volta, molto raramente, mio padre raccontava della guerra che aveva combattuto: quella del 1915-1918, che a noi bambini, a scuola, insegnavano a  chiamare con venerazione (perché l'Italia l'aveva vinta) "la Grande Guerra".

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GIOVANI A PERDERE

[di Vincenzo Andraous • 15.02.03] Il nuovo anno giudiziario è stato celebrato, tra le molte anomalie e disfunzioni segnalate.  Alcune osservazioni hanno inteso rifornire di innovazioni le future scelte di politica criminale, soprattutto nei riguardi dei giovani, anzi dei giovanissimi devianti.

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