Quest’anno, in aggiunta alla tradizionale rassegna tenutasi a Trento nel mese di settembre, Il Gioco degli Specchi promuove un altro evento in cui si mescolano intercultura e cinema: «MONDORAMA», rassegna a cura di Nicola Falcinella, presso il
cinema Astra di Corso Buonarroti 10, Trento, mercoledì 12 – 19 – 26 novembre e 3 dicembre 2008, alle ore 21 (Ingresso euro 3,00)
Si tratta di film volutamente in lingua originale, sempre con i sottotitoli in italiano, che provengono dalle realtà geografiche rispetto alle quali c’è una maggior presenza di immigrati sul territorio provinciale.
L’intento è quello di offrire a queste nuove comunità almeno un’occasione per gustarsi un film nella loro lingua madre, agli spettatori di lingua italiana la possibilità di avvicinarsi a mondi che difficilmente avrebbero potuto vedere in altre circostanze, di conoscere produzioni cinematografiche anche di grande valore, ma con scarsa distribuzione.
Si spera inoltre di dare il via ad una programmazione ordinaria di questo tipo dato che l’immigrazione nel nostro territorio ha mutato nel tempo le sue caratteristiche, non più i singoli lavoratori degli anni ’90, ma famiglie che vivono e lavorano, gruppi di lingua d’origine diversa dall’italiano che fanno ormai stabilmente parte della comunità trentina.
Valorizzare le diversità linguistiche presenti è certamente un altro scopo di questa rassegna perchè le si ritiene una ricchezza da preservare e da mantenere nelle seconde generazioni, una risorsa anche di valenza strettamente economica, oltre che culturale.
Per ora quattro film, un momento d’incontro in più tra persone, nello svago e nell’emozione vissuta insieme.
Per ulteriori informazioni:
a.t.a.s.Cultura, IL GIOCO DEGLI SPECCHI
via S.Pio X 48, 38100 TRENTO,
tel 0461-916251, fax 0461-397472
[email protected]
www.ilgiocodeglispecchi.org
Il curatore
Nicola Falcinella è giornalista professionista, critico cinematografico. Dal 1996 segue i più importanti Festival cinematografici europei. Si occupa in particolare delle cinematografie dell’est europeo (con attenzione privilegiata all’area balcanica), ma anche di Medio Oriente, Africa, Asia centrale, America latina, cinema afroamericano. Ha pubblicato decine di interviste con molti dei più importanti registi e attori di oggi. Collabora anche con l’Osservatorio sui Balcani.
La programmazione
Mercoledì 12 novembre
“Barakat!” (2005, Algeria, Francia) di Djamila Sahraoui con Rachida Brakni e Fettouma Bouamari
Una storia di donne in un Paese ferito dalle violenze. “Barakat!” (“Basta!”), primo lungometraggio dell’algerina Djamila Sahraoui, racconta di due donne in un paese della costa. Siamo negli anni ’90. Amel è una trentacinquenne medico di pronto soccorso che ama divertirsi. Khadidja è invece un’infermiera sessantenne piena di energia. Mentre aspetta il ritorno del marito giornalista, Mourad, Amel viene chiamata a soccorrere il piccolo Bilal, figlio della vicina di casa Nadia e del meccanico Karim. Quando torna a casa l’indomani mattina, la donna scopre che Mourad è scomparso ma Karim ha delle informazioni. Le due donne partono alla ricerca del rapito e finiscono nelle mani di un gruppo islamista segreto. Il film è stato premiato come miglior film africano al Festival del cinema africano, d’Asia e America Latina di Milano nel 2006.
mercoledì 19 novembre
“Nesfarsit – California Dreamin’ (Endless)” di Cristian Nemescu (2007, Romania) con Razvan Vasilescu, Maria Dinulescu, Armand Assante
Il film, che prende il titolo della celebre canzone, racconta cinque giorni in un paesino della Romania nel maggio 1999, durante i bombardamenti Nato sulla Serbia. Un treno con attrezzature dell’esercito americano deve transitare, ma il sindaco del villaggio non gli concede il permesso in assenza di un’autorizzazione scritta. I marines si fermano in paese, tra feste e ragazze con il sogno di andare a vivere negli Usa. Per la giovane figlia del sindaco, Monica, è l’occasione per crescere e capire quello che desidera nella vita smontando le false illusioni. Per il padre, che dominava il villaggio con la sua arroganza, è il momento della resa dei conti. Una pellicola corale di due ore e mezzo, molto intensa, dove il riso e l’amaro si mescolano ma resta un senso di speranza. Nemescu, morto a soli 26 anni poco dopo aver terminato le riprese del film che è stato montato secondo i suoi desideri (anche se “endless – senza fine” del titolo esprime, per il produttore, che il fatto che Nemescu avrebbe magari cambiato qualcosa), possedeva senso della leggerezza e del tragico, della fantapolitica e dei piccoli dettagli. Premio “Un certain regard” al Festival di Cannes 2007.
mercoledì 26 novembre
“Jagoda u Supermarketu – Jagoda: Fragola al supermercato” (2003, Serbia, Germania, Italia) di Dusan Milic con Branka Katic, Srdjan Todorovic, Mirjana Karanovic, Emir Kusturica
Jagoda significa “fragola” ma è anche il nome della protagonista del film di Dusan Milic, lo sceneggiatore di “Underground”. Una pellicola prodotta da Emir Kusturica che vi fa una rapida apparizione come attore. È una storia, con il consueto mix di follia, violenza e musica, sul passaggio alla democrazia della Serbia. Tutto si svolge dentro il nuovissimo supermercato aperto a Belgrado con uno stile molto americano con le commesse Jagoda e Ljubica, entrambe alla ricerca del grande amore. Il giovane Marko irrompe armato nel negozio e prende un gruppo di ostaggi dichiarandosi ex componente dei reparti speciali e reduce da 10 anni di guerre. Chiede giustizia per la nonna, cui la sera precedente era stata rifiutata una confezione di fragole per essere giunta alla cassa dopo l’orario di chiusura. Jagoda, pur responsabile del fatto che ha scatenato il gesto, solidarizza con il “guerriero”. La gente riunita fuori dal supermarket fa da coro tifando per l’amore ribelle che nasce tra le mura del supermercato. Un film energico, divertente e con tocchi di humor nero.
mercoledì 3 dicembre
“Tirana viti 0 – Tirana anno 0” (2001, Albania, Francia) di Fatmir Koci con Nevin Mecaj, Ermela Teli
Niku è un giovane ventitreenne che vive a Tirana con i genitori e per vivere si ritrova ad accompagnare un tedesco che ha acquistato un vecchio bunker nel sud del paese e lo vuole trasportare verso il centro Europa. Intanto la sua fidanzata, la bella Klara, non vede l’ora di partire verso l’Italia e sogna un avvenire migliore, magari nel dorato mondo dello spettacolo che vede ogni giorno in tv. E’ l’asse portante di “Tirana, anno zero”, un road-movie ritratto di un’Albania in movimento realizzato dal quarantenne Fatmir Koci, al debutto nel lungometraggio. Presentato alla Mostra di Venezia 2001, il film ha partecipato a festival in tutto il mondo ottenendo diversi riconoscimenti. La vicenda è ambientata nel 1998, ma è un’insieme di storie e situazioni rappresentative dello stato d’animo degli albanesi sulla fine degli anni ’90.