«Rubare il respiro», la storia vera di una vittima di pedofilia

Parlare e scrivere di Pedofilia non è mai facile. Ma la giornalista Marinella Saiu ci teneva a raccontare la storia di Giulia, perché attraverso l’esperienza di questa ragazzina precocemente rapita all’innocenza, c’è quella di tanti piccoli abusati da adulti senz’anima.

«Rubare il respiro» (Edizioni creativa, 111 pagine, 11 euro) è la storia vera di una donna che, in occasione di un terribile fatto di cronaca, rivive i tristi eventi della sua infanzia e decide di sfogare il dolore aprendosi a qualcuno che possa divulgare quel racconto e rompere un silenzio forse peggiore dello stesso trauma. Marinella Saiu ha così raccolto la testimonianza di un’amica che a 11 anni ha improvvisamente scoperto l’interesse sessuale da parte di un adulto. Un amico di famiglia che ha cominciato a perseguitarla ripetendo ossessivamente dei gesti che hanno procurato alla piccola Giulia un shock insuperabile.

Una paura che si è trasformata presto in un terrore patologico verso tutti gli uomini. Timori dei quali la vittima, però, non parla con nessuno. “Come la maggior parte dei bambini molestati, Giulia non confida il suo segreto”, spiega l’autrice. “In questi casi i piccoli non parlano perché si sentono colpevoli: pensano di avere sbagliato qualcosa. Vengono educati all’idea che gli adulti siano coloro che li proteggono, e quindi pensano che se vengono feriti dai grandi, è stato per colpa loro. Basi pensare che l’80% delle violenze pedofile avviene in famiglia. Il problema non è solo lo stupro, è la pressione psicologica subita dai minori.”

Giovanni Bollea, il noto neuropsichiatria infantile e professore emerito della Sapienza, ha curato la prefazione del libro e della storia sostiene che “evidenzia l’importanza del ‘non dimenticare’ un trauma subito, ma del volerlo capire. Trauma che contiene l’enorme senso di colpa per avere accettato di subire”. Ma per l’esperto l’elemento cruciale del libro è proprio il fatto che diventando ricordo, l’evento perda “il suo carattere traumatico per arrivare alla ‘normalizzazione’ della donna”.

Info sul libro:

http://www.edizionicreativa.it/book.php?indice=rubare%20il%20respiro