31.08-01.09.08 – Sommacampagna (Vr) – Mostra sul Baco da Seta

Con una mostra sul Baco da Seta, l’Antica Fiera di Sommacampagna fa un tuffo nel suo recente passato e ricorda una delle attività economiche che hanno contribuito a far crescere il paese. Distese di alberi di gelso coltivati in tutto il territorio facevano da sfondo all’allevamento del baco e poi alla filatura di questa antichissima e preziosa fibra tessile conosciuta in Cina già nel XXVII secolo a.C. Nel XII e XIII secolo l’Italia fu il maggior centro di produzione serica dell’Occidente, conservando la supremazia fino al XVII secolo, quando fu scalzata nel primato dalla francese Lione.
La seta viene secreta dal baco da seta per realizzare il bozzolo in cui trascorrere lo stadio larvale di pupa, e utilizzata per la produzione di filati e tessuti pregiati. La bava a contatto con l’aria si rapprende e assume la consistenza di un filo sottile e resistente. Sebbene siano molti gli insetti che producono bozzoli, solo il filato della larva di Bombyx mori e di poche altre specie affini, che si nutrono delle foglie del gelso, viene utilizzato dall’industria della seta.
Nella mostra all’Oratorio parrocchiale di Sommacampagna, un gruppo di signore della Compagnia del Sipario Medievale di Verona, offriranno una dimostrazione dell’antico mestiere.
“La sericoltura, o allevamento del baco da seta – spiega Luigi Bertaso, presidente della Compagnia del Sipario Medievale – inizia con l’incubazione delle minuscole uova del baco, da cui, alla schiusa, fuoriescono i bruchi. Questi sono sistemati sotto ad uno strato di garza, e per sei settimane ininterrottamente nutriti di foglie di gelso finemente tritate. Alla fine di questo periodo sono pronti a filare il bozzolo. Nei ricoveri di allevamento, vengono sistemati rami d’alberi o cespugli, sui quali i bruchi si arrampicano per andare ad imbozzolarsi; nell’arco di circa 70 ore, il baco fila il bozzolo completo. La quantità di seta ricavabile da ogni bozzolo è scarsa: per produrre 1 kg di seta cruda occorrono circa 5500 bachi da seta. Una volta raccolto il bozzolo, il primo passo nella manifattura della seta consiste nell’uccidere l’insetto che sta al suo interno. Quindi la fibra di seta viene estratta mediante un delicato processo di “trattura”, in cui il bozzolo viene scaldato in acqua bollente per eliminare lo strato gommoso che lo ricopre; a questo punto il filo di 4 – 8 bozzoli viene unito e avvolto su un aspo, un perno dal quale si dipartono supporti disposti a raggiera. Il filato che si ricava in questo modo è detto “seta cruda” e normalmente consiste di 48 fibre seriche singole. Il filo è continuo e, a differenza di altre fibre tessili naturali come il cotone e la lana, è composto da fibre lunghissime”.
Una procedimento complesso e interessante che sarà possibile vedere “live” a Sommacampagna, il 31 agosto e 1 settembre nell’oratorio parrocchiale dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 17 alle 23.30.