Il Comitato spontaneo «Fuori dal Comune», che raccoglie forze politiche, numerosi comitati citadini, associazioni no-profit, organizza una serie di incontri che trattano un argomento comune: la salute dei cittadini minacciata dall’inceneritore di Cà del Bue.
Gli incontri si terranno :
a Zevio, venerdì 30 ottobre, presso la sala civica di S. Maria, alle ore 20,30;
a Cadidavid, martedì 3 novembre, presso la sala civica, alle ore 20,30;
a Borgo Roma di Verona, mercoledì 11 novembre, presso la sala consiliare, alle ore 20,30;
a Buttapietra, lunedì 16 novembre, presso la sala civica, alle 20,30;
a San Michele Extra, lunedì 23 novembre, presso il Teatro parrocchiale, alle 20,30.
In piazza Bra’ a Verona, sabato 28 novembre, alle ore 15, avrà luogo una dimostrazione conclusiva con ostentazione di una bara.
Agli incontri, guidati da competenti sostenitori del riciclaggio dei rifiuti sono stati invitati anche i sostenitori esperti dell’inceneritore di Ca Del Bue, per consentire ai cittadini un’informazione adeguata.
Questo il testo del volantino che i volontari del Comitato stanno distribuendo in vista degli incontri:
COMITATO FUORI DAL COMUNE
«CAMERA A GAS A PAGAMENTO»
In un silenzio abbastanza diffuso, nonostante l’attività incessante dell’associazione “Verona reattiva” l’iter per rimettere in funzione l’inceneritore di Ca’ del Bue sta procedendo.
Se dovesse riprendere a funzionare, con un investimento miliardario a spese della cittadinanza, l’aria di Verona e provincia si troverà a ricevere, nell’arco di un anno, emissioni nocive di questa portata:
Fumi: 1.140.000.000 di Nm cubi
Che conterranno quanto segue:
Ossido di carbonio (19,9 tonnellate)
Anidride solforosa (1,9 ton.)
Ossidi di Azoto (80,3 ton.)
Acido Cloridrico (4,9 ton.)
Polveri sottili globali (427,5 Kg)
Carbonio organico (635,5 Kg)
Diossine globali (1.998 mg)
Cadmio + Tallio (756,2 gr.)
Mercurio (120,3 gr.)
Piombo (2,0 Kg)
Metalli pesanti (13,2 Kg)
I dati sono stati calcolati sulla base delle 190 mila tonnellate annue di rifiuti combusti previste e in base alle emissioni dell’inceneritore in funzione a Brescia.
Tutto questo andrà ad aggiungersi alle emissioni già esistenti delle acciaierie Galtarossa e all’inquinamento provocato dalle autostrade A4, Tangenziale Est e suoi svincoli, dalla prevista nuova autostrada a pagamento diretta a Padova per la quale gli stessi progettisti hanno preventivato un’incidenza di circa 59 morti in più all’anno per lo smog, ed al traffico pesante che attraversa tuttora i quartieri periferici a sud di Verona.
Il bando di gara per l’inceneritore è di 118.000.000 di euro.
Infatti l’attuale impianto non può smaltire le 500 tonnellate giornaliere di rifiuti stabilite perché l’inceneritore possa rendere e ammortizzare il suo costo. Quindi è necessario ampliare e aggiornare l’impianto. Da qui il costo di 118 milioni di euro che vanno ad aggiungersi agli oltre 300 miliardi delle vecchie lire spesi per l’impianto in essere.
L’inceneritore verrebbe dato in gestione per 25 anni alla ditta che si aggiudicherà l’appalto. Questa intascherà:
– i contributi Cip6 54 milioni di euro in 5 anni
– i ricavati dalla tassa rifiuti per il conferimento che frutteranno in 25 anni 520.520.000 di euro
– la vendita dell’energia prodotta 201.205.000 di euro.
Totale 775.532.500 euro di profitto.
Ai cittadini, cui era stato detto che il tutto sarebbe stato a COSTO ZERO, resteranno l’inquinamento e l’esborso.
(come denunciato a Bruxelles con l’apertura del caso_2006-4201-PM10 Verona grazie al Comitato insieme per Borgo Roma –beghelli) Verona è fuori legge per via dell’inquinamento e doveva mettersi in regola entro il 2008. Cosa che non è avvenuta. L’Europa ha dato una proroga sino al 2011 a patto che l’inquinamento venisse ridotto nel frattempo. Cosa che non solo non sta avvenendo, ma si progetta di peggiorarlo.
A fronte di questo quadro esiste la esperienza di smaltimento TOTALE di “Vedelago” (Provincia di Treviso)
Una formula che consente di riciclare tutti i rifiuti ricavandone anche un profitto con la vendita delle “seconde materie prime”.
E metodi di smaltimento analoghi sono in funzione in altre zone del Veneto e dell’Italia, mentre le Regioni Sicilia, Sardegna, Toscana e altre si sono recate a verificare il funzionamento della centrale ecologica di Vedelago, gestita da privati, per ADOTTARE GLI IDENTICI SISTEMI.
Sistemi che, oltre a permettere di non inquinare l’aria con combustioni pericolosissime per la salute, (c’è uno splendido agriturismo accanto all’impianto di Vedelago)danno lavoro a circa una sessantina di persone, mentre il costo dell’impianto stesso non raggiunge gli 8/10 mili di euro.
Vi invitiamo a visionare il filmato illustrativo su Vedelago e ad approfondirne la conoscenza con eventuali altri video disponibili su Youtube
http://www.youtube.com/watch?v=Y8GuPmr8zeY
Chiediamo ai politici, tutti, di intervenire IMMEDIATAMENTE, a sostegno dell’associazione “Verona Reattiva”, per impedire un investimento che rovinerà la qualità della vita di migliaia di cittadini e aumenterà il già pesante inquinamento aereo della Pianura Padana.
Chiunque può rendersi conto dell’assurdità se paragona i due impianti andando a visionare quello dell’inceneritore di Ca’ del Bue al sito
http://www.unmondopossibile.net/articolo/art0778.htm
Occorre far presto se non vogliamo che questa nube tossica si abbatta su Verona, la sua provincia e l’intero Veneto perché, l’aria, gira!