All’interno della rassegna artistica Gemine Muse, il 25 giugno Tiziano Scarpa presenta il suo ultimo libro: “Le cose fondamentali”.
Nel contesto di Gemine Muse, la manifestazione che quest’anno a Padova porta l’arte contemporanea all’interno delle vetrine dei negozi, venerdì 25 giugno Tiziano Scarpa presenterà il suo ultimo romanzo, “Le cose fondamentali”, edito da Einaudi nel 2010.
La presentazione si terrà alle 18:00 nel Cortile di Palazzo Zabarella, via degli Zabarella 14, Padova, dove ha già avuto luogo l’inaugurazione di Gemine Muse il 15 maggio scorso.
L’autore
Tiziano Scarpa (Venezia, 16 maggio 1963) è un romanziere, drammaturgo e poeta italiano. Vive e lavora a Venezia. Ha scritto i romanzi Occhi sulla graticola, Kamikaze d’Occidente, Stabat Mater e Le cose fondamentali; le raccolte di racconti Amore®, Cosa voglio da te e Amami; gli interventi civili Cos’è questo fracasso? e Batticuore fuorilegge; i libri di aforismi Corpo e La vita, non il mondo; il poema Groppi d’amore nella scuraglia e la raccolta di poesie Discorso di una guida turistica di fronte al tramonto. E’ coautore insieme ad Aldo Nove e Raul Montanari delle cover poetiche Nelle galassie oggi come oggi. Ha scritto numerose pièce teatrali, fra cui Comuni mortali, La custode, Gli straccioni, Il professor Manganelli e l’ingegner Gadda, L’ultima casa, L’inseguitore. E’ autore dei radiodrammi Pop Corn, La visita e La musica nascosta. Ha pubblicato la guida Venezia è un pesce. Svolge un’intensa attività di lettore scenico delle opere sue e altrui, a teatro e non solo. Con il suo romanzo Stabat Mater ha vinto il Premio Strega 2009 e il Premio SuperMondello 2009. I suoi libri sono tradotti in numerose lingue, cinese compreso. Collabora alla rivista-sito Il primo amore (pubblicata anche su carta dalle edizioni Effigie) di cui è uno dei fondatori, dopo esserlo stato del blog collettivo Nazione indiana.
Il libro
L’amore di un padre, la malattia di un figlio e le conseguenze di un tradimento danno forma a “Le cose fondamentali”. Leonardo è padre da pochi giorni, e Mario, suo figlio, è al centro di ogni suo pensiero. Vorrebbe prepararlo nel migliore dei modi a vivere la vita e aspira ad indicargli “la verità sulle cose importanti”.
Ma ancora di più, desidera trasmettergli il suo amore. Inizia così a scrivergli delle lettere con l’intenzione di dargliele quando avrà compiuto quattordici anni e con la speranza che quell’insieme di parole (“latte nero”) sappia nutrirlo nei momenti di difficoltà. Sono lettere piene, lettere che manifestano lo stupore, il senso di smarrimento, le paure, le imperfezioni e le aspettative di un neo padre che, con indicibile meraviglia, parla a suo figlio e di suo figlio, lo osserva e se ne innamora sempre più. Ma la mala sorte, spietata e barbara, li ha prescelti e ha deciso di insidiare il loro cammino comune: Mario è malato e la sua vita è in pericolo. Solo un trapianto di midollo potrebbe salvarlo. Leonardo si offre come donatore, ma le analisi necessarie per verificare la compatibilità tra lui e il piccolo riveleranno una verità agghiacciante: Mario non è suo figlio.
Da quel momento in poi, Leonardo assumerà le sembianze di un inerme fuscello schiaffeggiato da un vento impietoso (il destino) e un monologo crudo e incalzante ne racconterà lo sconforto e lo stordimento. Come pioggia battente le parole scrosceranno all’interno delle pagine e le impregneranno del dolore e della paura di un uomo dilaniato da una verità pietrificante, di un uomo nel cui animo hanno già iniziato a duellare l’amore per un bambino e l’odio rancoroso per un vile tradimento. Solo il finale, gelido e caldissimo insieme, svelerà l’esito di questa battaglia, rivelando così il significato e il valore delle cose veramente importanti.