Guanxi.net, Comune di Valdagno e Coop veneto vi invitano alla presentazione del libro «Nonostante Auschwitz. Il ritorno del razzismo in Europa» (DeriveApprodi Editore), di e con Alberto Burgio, autore del libro. Introduce e coordina: Eliseo Fioraso, venerdì 25 marzo 2011 alle ore 20,30 presso Palazzo Festari di Corso Italia n.63, a Valdagno (Vi)
Gli episodi di violenza razzista oggi sono diventati un fenomeno della realtà quotidiana. La speranza che i genocidi del secolo scorso avessero creato una volta per tutte gli anticorpi contro la diffusione del razzismo a livello di massa si sta rivelando, purtroppo, una tesi consolatoria.
Immigrati arsi nel sonno, ronde contro gli immigrati, incendi appiccati nei campi rom, lavoratori stranieri uccisi per avere reclamato qualche diritto fondamentale, rivolte di interi quartieri contro gli immigrati accusati di spaccio e criminalità: tutto ciò avviene «Nonostante Auschwitz», come recita il titolo del saggio di Alberto Bugio – sottotitolo Il ritorno del razzismo in Europa.
Quel ritorno è innegabile: non si tratta di affioramenti marginali; il razzismo si presenta oggi di nuovo sulla scena ufficiale di quel mondo europeo che si credeva tutelato dalla memoria di Auschwitz. Da un lato, assistiamo al ritorno del “razzismo di Stato”, nella forma di una ideologia pubblica che ispira governanti, legislatori e amministratori locali nella loro azione politica. L’Italia, con l’introduzione del reato di immigrazione clandestina, e la Francia, con le espulsioni e i rimpatri forzati dei Rom costituiscono due esempi significativi. Ma accanto e in simbiosi con il razzismo di Stato, si è sviluppato un senso comune razzista, una subcultura di massa, un diffuso rancore collettivo alla ricerca di capri espiatori che non è più appannaggio di frange minoritarie della società. La manovalanza delle aggressioni ai danni di migranti, omosessuali, clochard e giovani dei centri sociali viene dalle sigle della destra radicale, dalle fasce giovanili delle periferie metropolitane o dalle curve degli stadi, ma il repertorio di valori cui attingono è però ormai un immaginario collettivo.
I sintomi della regressione razzista oggi in atto sono particolarmente gravi in Italia, che secondo Burgio è la “punta avanzata” di questo processo. E per questo è utile seguire la sua analisi di come avvenga la costruzione del discorso razzista: ed è importante verificare in che modo sia avvenuta l’autoassoluzione italica dalle responsabilità storiche del nostro Paese. In pagine acute e affilate, Burgio rilegge gli autori che hanno proposto e sostenuto una lettura “benevola” della storia italiana: in primo luogo lo storico Renzo De Felice, e con lui il francescano Agostino Gemelli, il padre dell’eugenetica italiana, fondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, con la sua reiterata condanna del “popolo deicida”, quegli ebrei italiani che – secondo Gemelli – non potevano «far parte, e per il loro sangue e per la loro religione, di questa magnifica patria». Parole terribili: che non basta denunziare a un Paese senza memoria ma che chiedono di rileggere in maniera adeguata ciò che stava dietro quelle parole – un lungo percorso storico, una religione, una cultura e una mentalità italiana da tempo predisposte ad accoglierle.
Alberto Burgio storico della filosofia, ha dedicato gran parte del suo lavoro alla storia e alla critica delle ideologie razziste e nel 1995 ha fondato il «Seminario permanente per la storia del razzismo in Italia». Ha scritto, tra l’altro, “L’invenzione delle razze” (1998), “La guerra delle razze” (2000) e curato il volume “Nel nome della razza. Il razzismo nella storia d’Italia 1870-1945” (2002). Coordinerà la serata Eliseo Fioraso, insegnante, amico e sostenitore del network guanxinet.
Per informazioni: [email protected] – tel. 0445 406758 – fax 0445 408485. In collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877.