Cineforum due: Amori orientali di piccolo formato. Percorso di quattro film per riflettere sul «piccolo formato» come luogo dove le storie e le relazioni, attraverso l’uso del dettaglio proprio del cinema orientale (o di ispirazione orientale), si intrecciano in trame minute dotate di una poetica unica. Iniziativa che si affianca, presso l’Associazione Culturale EspoSTA, a «l’aleph», VIII esposizione internazionale d’arte contemporanea di piccolo formato.
Con il piccolo formato vogliamo avvicinarci a un’arte che, richiedendo una grande concentrazione e manifestandosi nella sua essenza in uno spazio minimo, diventa poesia concettuale.Le molte opere selezionate tra artisti e artiste di provenienza internazionale ci mostrano l’estesa gamma di possibilità e varianti che possono essere create in un minimo spazio.
Appuntamento presso l’Associazione Culturale EspoSTA, in via Interrato dell’Acqua Morta 13/B a Verona – www.esposta.net
giovedì 24 aprile ore 21:30
I RACCONTI DEL CUSCINO (THE PILLOW BOOK) (GB, 1995)
Regia e sceneggiatura: Peter Greenaway
I colori sulla pelle, divenuta l’oggetto-carta dove dipingere storie e racconti intimi e desideri, diventano la trama di forti passioni o auguri che possono lasciare segni indelebili nella memoria e nella vita.
giovedì 8 maggio ore 21:30
HONG KONG EXPRESS (Hong Kong, 1995)
Regia e sceneggiatura: Wong Kar-Wai
Dipingendo il rapporto tra personaggi ed oggetti, che svolgono un vero e proprio ruolo da protagonisti, sviluppa il concetto molto orientale per cui tutto intorno a noi ha vita.
giovedì 15 maggio ore 21:30
IL PROFUMO DELLA PAPAYA VERDE (Francia, 1993)
Regia: Tran Anh Hung
Personaggi come insetti da laboratorio costretti a coabitare in un microcosmo soffocante sono messi in relazione con le mille specie di piccoli animali che vivono ai margini delle loro case. La bambina protagonista è al tempo stesso un insetto in gabbia, ma anche l’unica persona veramente libera.
giovedì 22 maggio ore 21:30
DOLLS (Giappone, 2002)
Regia e sceneggiatura: Takeshi Kitano
Marionette, bambole del teatro del bunraku, mettono in scena la disperazione, la follia, l’amore, il potere. Le stesse marionette guardano, sorridenti e curiose, le tre vicende innestate sul tema dell’amore, che diviene il legame con la vita di personaggi indifesi, quasi di pezza.