Martedì 22 settembre alle ore 16,00 presso l’Aula T1 del Polo Didattico «Giorgio Zanotto» (Viale dell’Università) a Verona si terrà il convegno «Quali azioni per la mobilità sostenibile a Verona».
Programma
Saluti dell’Ateneo di Verona
Marco Passigato – Mobility Manager Università di Verona – Moderatore
Silvino Salgaro – Professore Ordinario di Geografia Università di Verona
Lucia Denoni – Dipartimento Prevenzione Ulss 20 Verona
Andrea Bellotti – Responsabile Ufficio Pianificazione e Mobility Manager Comune di Verona
Daniele Agostini – Dirigente Capo Settore Mobilità e Traffico e Mobility Manager d’Area Comune di Padova
Flavio Murarolli – Mobility Manager Azienda Ospedaliera di Verona
Samuele Campedelli – Presidente ESU-ARDSU e Assessore Programmazione e Pianificazione Territoriale Provincia di Verona
Federico Sboarina – Assessore all’Ambiente Comune di Verona
Enrico Corsi – Assessore alla Mobilità Comune di Verona
Dibattito con il Pubblico
www.univr.it/mobilita
Iniziativa curata dal Mobility Manager dell’Università di Verona, Marco Passigato ([email protected] – Tel.: 045 8028562)
La settimana europea della mobilità sostenibile che si tiene ogni anno dal 16 al 22 settembre e la giornata europea senz’auto del 22 settembre, giornata conclusiva della settimana, sono state ideate nel 1999 in quanto il 22 settembre 1999 sarebbero mancati 100 giorni al 2000 e con questa iniziativa veniva proposta una riflessione sulla mobilità del futuro ed in particolare del nuovo millennio.
Per mobilità sostenibile ci si riferisce alla mobilità urbana, extraurbana, sistematica, non sistematica e di tempo libero che contiene le emissioni di inquinanti, di CO2, di rumore, che riduce l’uso degli spazi pubblici e che complessivamente richiede meno energia sia in fatto di gestione dei mezzi (carburanti) che di costruzione e smaltimento degli stessi. Le forme di mobilità sostenibile più significative sono l’andare a piedi, soprattutto se combinato con il trasporto pubblico, la bicicletta, le forme di uso collettivo o condiviso delle automobili, carpooling e carsharing, il taxi, il treno.
In questi anni temi quali l’aumento dell’inquinamento urbano, l’aumento del prezzo del petrolio, la sua futura scarsità come bene limitato, l’aumento dei gas clima-alteranti prodotti anche dai mezzi di trasporto e dall’industria connessa (protocollo di Kyoto), la necessità di ridurre gli incidenti stradali soprattutto nelle città (50% nel 2010) e la necessità di elevare i livelli di salute minata attualmente da malattie polmonari, obesità, malattie cardiovascolari, tumori e incidenti stradali induce a velocizzare le trasformazioni della mobilità urbana verso una mobilità più sostenibile.
Le scelte di mobilità dell’individuo sono governate da due fattori: primo l’offerta di mobilità che fa riferimento alle reali possibilità di usare il bus, la bici, andare a piedi, oppure in mancanza di queste o per la loro non sicurezza o convenienza usare l’auto privata; secondo dalla domanda, cioè il desiderio della persona di usare un mezzo piuttosto di un altro per ragioni economiche di convenienza, di rapidità, di piacere. La domanda di mobilità nasce dalla testa e dall’emotività, la testa suggerisce comportamenti virtuosi e razionali, l’emotività è mossa da passioni, desideri di emulazione, di affermazione, spesso è influenzata dalla pubblicità, dal comportamento di altri, «di fare come fanno tutti».
Pensare alla mobilità del futuro, alle azioni da intraprendere, significa ragionare di sistemi di trasporto come piste ciclabili, trasporto pubblico, centri di interscambio, parcheggi di cintura, servizi e centrali di mobilità, proposte di mobility managment, ticket trasporto, bike sharing e di forme di comunicazione nuove ed efficaci per comunicare e “far innamorare i soggetti” a stili di vita nuovi, più salutari per le persone e per le città.
In questi 10 anni in Italia ed in Europa ci sono stati notevoli cambiamenti, anche se spesso in forma disomogenea, ci sono città e zone metropolitane ove le trasformazioni sono state intense e con ottimi risultati e zone che con fatica sono ancora in attesa di delineare la propria mobilità futura. La regola base rimane sempre la stessa, fino a 500 metri vai a piedi, da 500 metri a 2 chilometri usa la bici, oltre usa il trasporto pubblico o altro.
Nel convegno, dopo i primi interventi introduttivi e la relazione sulle buone esperienze della città di Padova su trasporto pubblico, piattaforma logistica e rete ciclabile, verranno presentate due buone pratiche da ESU e Azienda Ospedaliera. Seguiranno le proposte del Comune di Verona ed il dibattito. Alcune proposte per il breve periodo potrebbero essere: miglioramento del collegamento ciclabile con la stazione e realizzazione di un ciclo parcheggio dignitoso, promuovere nelle principali aziende il ticket trasporto, ottimizzare il trasporto merci in città, incrementare il pedibus per le scuole primarie e incentivare l’autonomia degli studenti dall’accompagnamento con l’auto dei genitori per le scuole secondarie.
Per il lungo periodo, realizzare gli indirizzi della carta di Bruxelles per l’incremento della mobilità ciclistica, realizzare il sistema di trasporto pubblico ad alta capacità, far innamorare il cittadino alla mobilità sostenibile promuovendo stili di vita con ridotto uso dell’auto privata.