C’incontreremo al Villaggio di Andrea DOMENICA 21 DICEMBRE 2008 alle 19.00 a Creazzo, in via Valscura n°45, da Angelo e Fabiola Lorenzato (0444-521572). Celebriamo il Natale creativamente con racconti, canti, teatro immediato, parole-augurio. Natale, dal verbo “nascere” indica il nascere di Gesù ed anche il nascere continuo del mondo, di ogni persona, di ogni respiro, di ogni pensiero. Noi celebriamo il Natale con la meditazione del respiro, con l’albero delle parole belle e col cammino sotto le stelle. RE-SPIRO: questa parola imita il suono del fiato che esce dalle labbra con una leggera esplosione. Il respiro apre al mistero della vita: che cosa respira in ciò che respira, di che cosa è fatto il respiro? Puoi pensare alla composizione dell’aria e al suo viaggio fino ai polmoni: l’ossigeno è il primo cibo.
“Il fiato colma e vuota il flauto e continua a versare il dono della vita nelle mie piccole mani. Mi sento tra le braccia protettive della vita. Entro in contatto con la carezza dell’aria, col
respiro fresco che entra dalle narici. L’ampio cielo è tutto intero sopra di me ed io sopra la terra rivivo l’emozione del nascere”. Sono apparso alla vita nella vasta placenta del mondo, sono connesso, collegato, intessuto ai fili misteriosi della solidarietà cosmica. Come potrei vivere se il sole non mi scaldasse, se l’aria non mi desse il respiro, se l’acqua non trasportasse gli umori della vita, se la terra non mi sostenesse e nutrisse? Sono dentro al grembo della vita! M’immagino bambino sul punto di uscire dal grembo per venire alla luce. Osservo il volto della mamma ansiosa di vedermi per la prima volta dopo avermi ospitato per nove mesi nel suo grembo. Immagino il travaglio doloroso del parto presto dimenticato dallo stupore di vedermi. Ascolto il grido della vita quando per la prima volta l’ossigeno ha inondato i polmoni. A quel primo respiro è legato il pellegrinaggio incessante dei miei respiri. Ascolto la musica dei respiri. Respiro come fosse la prima volta. Celebro il miracolo di esistere. La vita è un nascere continuo. Dondolo me bambino tra le mie braccia. Ricordo le ninne nanne e rivivo biograficamente eventi della prima età….
ALBERO DELLE PAROLE BELLE: l’albero esterno indica l’albero interno cioè l’espe
rienza del bene che cresce dentro di me. Posso disegnare parole-impegno che danno luce, energia, armonia al cammino della vita. Costruisco un rito importante per interiorizzarle, vado ad appenderle sull’albero o su una parete. Le parole belle fanno le persone belle. Suggeriamo alcune parole: sotto il cielo una sola famiglia. Tutto ciò che vive è mio prossimo. Gli angeli esistono… sono i miei amici. Ama la vita, soprattutto ama i volti della gente, se amerai… il mondo darà indietro i tuoi occhi. Dici a te: sono quello che sono e mi voglio bene. La gratuità è la via più bella per apprezzare la vita. Vivo il dono della famiglia-focolare, mi accorgo dei bambini che vivono accanto, faccio posto all’inatteso, al bisognoso, al pellegrino, celebro il dono della famiglia e della famiglia spirituale formata dalla rete degli amici. Vedo negli altri la mia umanità. Vedo bene… col cuore. Ciò che conta è amare…. Celebro la vita che è arrivata fino a me lungo una collana immensa di vite. Celebro la natura, immensa placenta di vita, celebro le mille mani che mi hanno fatto arrivare vivo fino a questo punto nel grande viaggio della vita… Quali altre parole belle appendi?
Gli amici del Villaggio www.scuoladelvillaggio.it