L’Associazione «CITTADINI DEL MONDO» di Zevio (Vr) in occasione del 25 APRILE, FESTA DELLA LIBERAZIONE vi invita a prendere parte alla performance teatrale del Piccolo Teatro di Oppeano «PER CHI NON C’ERA», spettacolo teatrale di Giovanni Modena. L’appuntamento è per SABATO 21 APRILE alle ore 21.00 presso l’Istituto Padri Venturini di Zevio, via Vittorio Veneto, 34 (venendo da Verona 50 metri prima del semaforo a destra). «Per chi non c’era», di Giovanni Modena con la consulenza storica di Dino Coltro, ricrea momenti di vita dei periodi dell’anteguerra e della guerra, dando voce alla gente comune, con testimonianze dirette, piccole cronache quotidiane e ricostruzione di fatti storici.
Per l’occasione è stato inserita nella rappresentazione teatrale una vicenda avvenuta a Zevio nel novembre 1943. A Zevio, in Corte Da Lisca, era stato allestito un campo di prigionieri di guerra. Erano circa 150, soprattutto inglesi ed indiani. Venivano assegnati giornalmente, sotto sorveglianza, alle maggiori aziende agricole del territorio comunale, carenti di manodopera per il lungo protrarsi della guerra. Dopo l’armistizio dell’ 8 settembre 1943, alcuni prigionieri fuggirono mentre altri rimasero nascosti in zona con l’assistenza di varie famiglie locali, nonostante le minacce del Comando Superiore delle Forze Armate Germaniche di applicare «pene gravissime a chiunque darà alloggio o vitto, o fornirà vestiti borghesi ai prigionieri anglo-americani». Il 5 novembre 1943, in località Acquabona, un gruppo di fascisti e nazisti catturò due di questi fuggiaschi, l’inglese William O’ Konnel e l’indiano Linghk Harbhajont, oltre ai fratelli Attilio e Leonildo Bettili e a Luigi Ferrari che li ospitavano. I cinque furono portati nella caserma di Montorio dove, il giorno dopo, vennero fucilati.
L’episodio rappresenta un limpido esempio di quella che poi sarà chiamata «Resistenza civile», praticata anche nelle nostre campagne da tante persone semplici e da intere comunità. Una rivolta morale, anche a rischio della vita, in nome di sentimenti di umana pietà, di libertà, giustizia e dignità dell’uomo contro la violenza del regime nazi-fascista e la barbarie della guerra.
Il PICCOLO TEATRO DI OPPEANO opera dagli anni ’50 recitando su testi originali dei fratelli Modena, ispirati alla vita e ai personaggi del paese, e riproponendo ‘sacre rappresentazioni’ come il Falò di S. Lucia, le Cante di Natale e la Settimana Santa. Proseguendo nel lavoro di recupero e di valorizzazione della cultura contadina orale, dalla collaborazione con Dino Coltro nascono «La Lucerna del Filò», «Omeni, Done, Santi, Madone, Diaolo insieme», «Pelegrini, pelagrosi, done mate» e «Per chi non c’era».