20.05.11 – Verona – «Jenin oggi»

Coordinamento Provinciale Veronese degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani segnala l’incontro «Jenin oggi», in programma venerdì 20 maggio alle ore 21.00 presso la Parrocchia di San Nicolò.

Nel 2002 il campo profughi di Jenin venne attaccato dall’esercito israeliano. Dal campo, che è una delle roccaforti della resistenza palestinese, erano partiti 27 “martiri” (per i palestinesi, terroristi per gli israeliani), che avevano sacrificato la loro vita compiendo attentati suicidi.

Al termine della “battaglia di Jenin” il Campo profughi era stato in gran parte raso al suolo, e si sono contati decine di morti fra i civili, oltre ai combattenti palestinesi ed ai militari israeliani. Una ragazzina di 14 anni, Majd, per un’ora e mezza ha fatto un’esperienza devastante: presa dai militari israeliani è stata utilizzata come scudo umano, ed ha dovuto fare strada, con un mitra puntato alla schiena, ai militari israeliani nelle perquisizioni delle case del campo alla ricerca di miliziani palestinesi. Un bambino di 10 anni, Mohannad, ha visto morire sua madre e suo fratello colpiti in casa da razzi israeliani.

2 anni dopo la “battaglia di Jenin” è nato il progetto Fiori di Pace, che ha offerto a ragazzi come Majd e Mohannad la possibilità di venire in Italia insieme a ragazzi come loro ma nati nello stato di Israele: per cercare di capire, di conoscere, di farsi comprendere.

Oggi Majd e Mohannad sono ritornati, per fare un bilancio della loro esperienza.

La loro presenza a Verona sarà anche l’occasione di una riflessione sulla situazione di Jenin: i segnali sono contrastanti, da un lato giungono notizie di sviluppo, di tranquillità, di relativa calma, dall’altro filtrano informazioni di tensioni e repressione, che sfociano talvolta in azioni violente fra gli stessi palestinesi.

I nostri ospiti potranno offrirci il loro punto di vista di testimoni diretti e privilegiati, con un occhio al passato ed uno alle prospettive future che vengono aperte anche dalla “primavera araba” che si sta diffondendo in tutti i paesi che confinano con Israele (Egitto, Libano, Siria, Giordania…) anche se con connotati ed esiti molto diversi.