19.07.08 – Covolo di Camposilvano (Velo Veronese – Vr) – Lucilla Giagnoni in Lessinia con «Vergine Madre»

Lucilla Giagnoni in Lessinia con «Vergine Madre», monologo teatrale tratto dalla Divina Commedia. Presso il Covolo di Camposilvano (Velo Veronese), sabato 19 luglio, ore 21.30. Ingresso 8 euro. Accesso alla grotta limitato a un massimo di 300 spettatori. In caso di maltempo lo spettacolo si terrà alla stessa ora nel Teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova. Fu l’imponente voragine di roccia del Cóvolo di Camposilvano a ispirare a Dante Alighieri, secondo l’antica leggenda, l’ingresso dell’Inferno. Questo luogo mitico diventa un palcoscenico naturale e fa da sfondo a canti, commenti e racconti di “un’anima in cerca di salvezza2. Sei tra i più noti canti della Divina Commedia sono narrati da Lucilia Giagnoni, raffinata autrice e interprete teatrale italiana. I canti danteschi diventano le tappe di un pellegrinaggio “nel mezzo del cammin di nostra vita”. La voce e il suono delle percussioni stringono il dramma e la poesia nella notte, alle porte del mondo sotterraneo e misterioso della Lessinia.

Lucilla Giagnoni, attrice e autrice teatrale, televisiva e radiofonica, (Premio Persefone alla Drammaturgia 2007), ha collaborato a quasi tutte le produzioni del Teatro Settimo di Torino. Nella sua carriera ha lavorato, tra gli altri, con Luigi Squarzina, Franco Piavoli, Nicola Campogrande, Alessandro Baricco, Paola Borboni, Giuseppe Bertolucci, Katie Mitchell, Marco Balliani, Marco Ponti e Alessandro Benvenuti.
Il monologo Vergine Madre ripercorre sei canti della Divina Commedia, probabilmente i più noti: Il viaggio (Il primo canto dell’inferno), La Donna (Francesca il V), L’Uomo (Ulisse, il XXVI), Il Padre (Ugolino il XXXIII), La Bambina (Piccarda il III del Paradiso), La Madre (Vergine madre il XXXIII del paradiso). È la Commedia Umana di Dante, una strada che si rivela costeggiata da figure “parentali”: quello che si compone, guarda caso, è il disegno di una famiglia. I canti non vengono spiegati, per quanto, ad essere sinceri, in gran parte siano incomprensibili all’ascolto. Ma sono anche parole incantatorie, quelle della Divina Commedia, parole taumaturgiche, rituali. Eternamente ripetute come le preghiere. Dalla lettura dei canti scaturiscono storie. Il lato oscuro di Ulisse, l’aspetto meraviglioso e terribile del padre, la santità dei bambini, la lussuria di tutte le donne, la grandezza della madre… un percorso ricco, sorprendente e, soprattutto, confortante. Come la preghiera.

Tutte le informazioni sul sito www.vocieluciinlessinia.it [email protected]