19.02.08 – Verona – «Buddhismo e nonviolenza», incontro con il Ven. Ghese Sonam Sangpo

Il Movimento Nonviolento di Verona vi invita ad un appuntamento sul tema: «BUDDISMO E NONVIOLENZA» in programma Martedì 19 febbraio, alle ore 20,45 presso la Casa per la Nonviolenza, in via Spagna 8 (vicino alla Basilica di San Zeno – Orti di Spagna). Incontro con il Ven. GHESCE SONAM SANGPO, monaco tibetano. Sentiamo parlare spesso del Dalai Lama, o esprimiamo solidarietà con i monaci birmani, ma forse sappiamo poco del buddismo e del suo messaggio di nonviolenza. Il Movimento Nonviolento offre un’occasione per conoscere da vicino la storia e l’esperienza di fede di una persona, ospite nella nostra città, che vive i valori della nonviolenza nel buddismo.

GHESCE SONAM SANGPO attualmente insegna presso il Centro Dharma Vishudda di Verona. Nato in Tibet il 15 marzo 1968 a Tzacika, nella regione del Kham, in una famiglia di nomadi, a 15 anni entra nel monastero di Karno, lo stesso in cui aveva vissuto la precedente reincarnazione di Khube Rinpoche. Rimasto orfano di madre, nel 1985 fugge con il fratello più piccolo in India, attraverso il Nepal, lasciando il papà e due sorelle. Giunto a Bylakuppe, entra nel monastero di Sera Je e inizia gli studi sotto la responsabilità di Khube Rinpoche. Nel 2000, dopo lunghi e impegnativi esami nelle varie materie, si laurea Ghesce Lharampa con un’altissima valutazione. Dopo qualche mese, per richiesta dell’abate del monastero di Kopan si reca a Katmandu in Nepal per l’insegnamento del Dharma agli stranieri e per imparare la lingua inglese. Invitato da Khube Rinpoche a trasferirsi in Italia ha accettato entusiasticamente. Espletate le difficili formalità burocratiche per il visto, nel giugno
del 2002 è giunto nella nostra città.

Diceva Gandhi: “Io credo la verità fondamentale di tutte le grandi religioni del mondo. La religione è l’elemento permanente della natura umana. Per me Dio è verità e amore; Dio è etica e morale; Dio è coraggio. Dio è la fonte della luce e della vita e tuttavia è di sopra e di là di tutto questo. Dio è coscienza. E’ perfino l’ateismo dell’ateo. Trascende la parola e la ragione. E’ un Dio personale per coloro che hanno bisogno della sua presenza personale. E’ incarnato per coloro che hanno bisogno del suo contatto. E’ la più pura essenza. E’, semplicemente, per coloro che hanno fede. E’ tutte le cose per tutti gli uomini. E’ in noi e tuttavia al di sopra e aldilà di noi… Il mio induismo non è settario. Esso include tutto ciò che io so essere il meglio nell’Islamismo, nel Cristianesimo, nel Buddhismo…