17.12.08 – Verona – «Carl Rogers, il rivoluzionario silenzioso»: convegno di studi

«Carl Rogers, il rivoluzionario silenzioso»: convegno di studi, mercoledì 17 dicembre, alle 17.30, nell’aula T1 del Polo Zanotto (Università di Verona – Via San Francesco). Quale utilizzo viene fatto dell’approccio centrato sulla persona all’interno dei settori educativo-scolastico, del counselling, della psicoterapia e della vita civili? Per rispondere a questa domanda il Centro Studi Interculturali dell’Università di Verona e l’Istituto dell’approccio centrato sulla persona di Roma propongono il convegno di studi “Carl Rogers, il rivoluzionario silenzioso. Attualità e applicazione dell’Approccio centrato sulla persona”, questo il titolo del convegno di studi che si terrà mercoledì 17 dicembre, alle 17.30, nell’aula T1 del Polo Zanotto.
Il convegno è organizzato dal Centro Studi Interculturali, diretto dal professor Agostino Portera, e si pone come obiettivo di approfondire il tema dell’utilizzo che viene fatto dell’approccio centrato sulla persona all’interno dei settori educativo-scolastico, del counselling, della psicoterapia e della vita civile. Durante il convegno, presieduto e moderato dal professor Portera direttore del Centro Studi Interculturali, saranno presentati i corsi di formazione in counselling centrato sulla persona promossi dall’istituto e dal centro studi. Gli insegnanti possono chiedere l’esonero dal servizio. Su richiesta sarà rilasciato l’attestato di partecipazione.

Carl Ramson Rogers, fondatore della terapia non direttiva e noto in tutto il mondo per i suoi studi sul counselling, è stato uno dei maggiori esponenti della psicologia umanista. Il suo approccio, sviluppato tra gli anni cinquanta e sessanta, costituisce oggi uno dei più importanti nelle teorie sulla personalità, nella pratica clinica, e nella crescita personale, specie in una società complessa. Secondo Rogers, quando la persona non riesce ad essere in contatto con le proprie esperienze e non sa riconoscere i propri stati d’animo, si verifica un conflitto interiore e la persona non e’ piu’ libera di crescere positivamente o di effettuare le proprie scelte in maniera ottimale. Il compito del terapeuta rogersiano è allora quello porre il paziente nelle condizioni di migliorare per proprio conto il comportamento; e lo fa con un approccio caratterizzato da autenticità, considerazione positiva per il paziente e comprensione profonda (empatia).