15.07.2014 – San Bonifacio (Vr) – «L’ho amata da morire», incontro sul femminicidio

«L’ho amata da morire», «L’ha uccisa per il caldo», «Omicida in preda ad un raptus uccide la moglie». Quanto le parole veicolate dai media possono modificare la percezione della violenza di genere nei lettori o telespettatori? Il femminicidio, la violenza degli uomini nei confronti delle donne in quanto donne e i protagonisti dei casi di cronaca visti dai media sono gli argomenti trattati durante l’incontro «L’ho amata da morire», martedì 15 luglio 2014 alle 20,45 a San Bonifacio, nella sede del «CoOffice», in piazzale Mazzini. Con interventi di Cristina Martini ed Elena Guerra di «Prosmedia».

L’appuntamento parte dalla ricerca di Cristina Martini, del gruppo di analisi dei media «ProsMedia» del Centro Studi Interculturali dell’Università degli studi di Verona, dal titolo «Uomini che odiano le donne. Come l’agenzia di stampa Ansa rappresenta i casi di femminicidio secondo la nazionalità dei protagonisti», raccogliendo ed analizzando i dati relativi al 2012, 2013 e 2014.

La ricerca è stata sviluppata in tre fasi principali: la raccolta dei dati relativi ai 124 casi di femminicidio del 2012 e dei 136 casi del 2013, catalogando vittime, colpevoli e numero di dispacci di agenzia usciti per ciascun omicidio; la costruzione di un questionario semistrutturato e l’analisi di 4 casi emblematici (perché hanno avuto più eco nell’agenzia Ansa) per ciascun anno, appartenenti alle seguenti categorie: vittima italiana e colpevole italiano; vittima italiana e colpevole straniero; vittima straniera con colpevole italiano; vittima straniera con colpevole straniero; l’analisi del linguaggio utilizzato nei dispacci di agenzia Ansa usciti per gli 8 casi scelti, con l’ausilio del software Taltac2, che si occupa di analisi statistica lessicale e testuale.

Ingresso libero.
Per informazioni scrivere a [email protected]