Venerdì 11 maggio 2007 alle ore 21 presso il Teatro Salieri di Legnago (Vr), in occasione del terzo centenario della nascita di Carlo Goldoni (1707-2007), la Compagnia di Prosa del Teatro Salieri presenta «LA CASA NOVA», commedia in tre atti di Carlo Goldoni. Regia Fabrizio Rinaldi. Con la partecipazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Legnago
e della Fondazione Culturale Antonio Salieri. Nelle Mémoires, Goldoni stesso dice che “La casa nova” è una delle sue commedie preferite, in particolare “per la linearità e l’equilibrio dell’azione e di tutto l’organismo scenico”. Con questa messa in scena, la Compagnia di Prosa del Teatro Salieri chiude idealmente una ricerca, un trittico teatrale iniziato con “Una delle ultime sere di carnovale” (che personalmente giudico la più bella commedia in assoluto di Carlo Goldoni) e proseguito con la “Trilogia della villeggiatura”; un viaggio dentro l’analisi lucida (illuministica) che Goldoni opera nei confronti della borghesia veneziana del suo tempo, giudicata sia nel bene che nel male. Senza assumere atteggiamenti radicali, del tutto estranei alla sua personalità, il grande veneziano mette in evidenza i vizi di una classe sociale, che pure aveva segnato per secoli un’esperienza storica, sociale ed economica unica in Europa, destinata ad esaurirsi di lì a poco (nel 1797 finisce drammaticamente la millenaria storia delle Serenissima). Ma “La casa nova” è una commedia e non un trattato sociologico. E’ una commedia perfetta nel suo equilibrio, comica, dosata con grande intelligenza scenica. Ed è una commedia al femminile; infatti le protagoniste, ancora una volta nel teatro goldoniano, sono le donne, sono Cecilia, la moglie superba, Checca, la saggia donna di casa, Meneghina, l’insoddisfatta giovane innamorata, Rosina, la curiosa ragazza in cerca di emozioni, Lucietta, la serva intrigante. Gli uomini, pure utili allo svolgimento della vicenda, sono di contorno; servono quasi di “appoggio” alle vere protagoniste della commedia. L’universo femminile, d’altra parte, è un mondo nel quale Goldoni compie continue incursioni, con rispetto, con amore, soprattutto con la coscienza (modernissima) della centralità della figura femminile nella nostra società. (Fabrizio Rinaldi)