In occasione del Centenario dal Manifesto del Futurismo e in concomitanza alla mostra bibliografica della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Forti “Futurismi a Verona nelle carte di Lionello Fiumi. Da Boccioni al Gruppo Boccioni”, il Comune di Verona coordina una serie di eventi per celebrare uno dei movimenti culturali più significativi della storia della letteratura e delle arti del Novecento. Di seguito il prossimo appuntamento organizzato in collaborazione con la Società Dante Alighieri – Comitato di Verona.
Mercoledì 8 aprile 2009, ore 16.45
Sala Farinati della Biblioteca Civica, via Cappello 43, Verona
M°Domenico Tampieri
COMPLESSI PLASTICI MOTORUMORISTI IN MUSICA
Percorsi storici con ascolto di opere dei Futuristi
Mercoledì 8 aprile alle ore 16.45, nella Sala Farinati della Biblioteca Civica di Verona il Maestro Domenico Tampieri, docente di Storia ed Estetica della musica al Conservatorio “G. Rossini” di Pesaro, terrà un ascolto guidato di musiche futuriste dell’Italia e del mondo.
Le audizioni rientrano nelle celebrazioni “Futurismi a Verona” per il centenario dal Manifesto. Sono in programma estratti sonori di Francesco Balilla Pratella, Luigi Russolo, Silvio Mix (Riccardo Micks), Giacinto Scelsi, Luigi Grandi, Leo Ornstein, Alexandr Mossolov, Alfredo Casella, Luigi Ceccarelli, Chesimò (Mario Monachesi), George Antheil, Franco Casavola, Ardengo Soffici, Kurt Schwitters, Alberto Savinio, Aldo Giuntini.
Il prof. Tampieri commenterà i brani scelti per l’ascolto e alcuni Manifesti futuristi musicali.
La rivoluzione musicale futurista “contro il grazioso in musica” si schierava contro licei, conservatori ed accademie, “vivai dell’impotenza”, e contro il melodramma, le romanze e tutte le “esumazioni di opere vecchie” auspicando il ritmo libero e l’assenza di gerarchie sonore.
L’anarchia dei suoni in libertà con scoppi, stridori e rumori avvenne grazie a musicisti come Luigi Russolo, Francesco Pratella o Silvio Mix, compositori eclettici che vollero spingersi oltre il sistema armonico, rendendo possibile ogni accordo.
La poetica dei suoni in libertà è forse il futurismo che in modo più evidente è giunto fino ai giorni nostri senza soluzione di continuità, fino dentro la musica contemporanea di John Cage, la dodecafonia e l’elettronica più attuale.
Al Manifesto dei Musicisti futuristi (11 ottobre 1910) e al Manifesto tecnico della musica futurista (11 marzo 1911), entrambi di Pratella, si aggiunse L’arte dei Rumori di Russolo (11 marzo 1913).
Attorno alla nuova estetica musicale si moltiplicarono riviste, spettacoli, concerti, corporazioni.
Anche nella stagione del secondo futurismo la musica libera fu teorizzata da molti manifesti, tra questi il Manifesto futurista dell’aeromusica sintetica geometrica e curativa, apparso sulla rivista «Stile Futurista» (agosto 1934), firmato da Filippo Tommaso Marinetti e dal compositore Aldo Giuntini.
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