07.12.07 – Verona – Presentazione del romanzo «ROCCAVENTO», di Mauro Tedeschi

Venerdì 7 dicembrem alle ore 18.15 presso il bar Liston 12, in piazza Bra, 12, si terrà la presentazione ufficiale del romanzo «ROCCAVENTO», di Mauro Tedeschi (Publika Editrice – Verona). Introduce: Luciano Sterzi, Consigliere provinciale del Partito Democratico. Partecipa: Antonio Spadaccino (Corriere della Sera). La data del 7 dicembre non è stata scelta a caso, ma richiama le prime esecuzioni dei martiri di Belfiore (Vedi: http://it.wikipedia.org/wiki/Martiri_di_Belfiore)

Per sapere dove trovare il libro visitate: http://digilander.libero.it/publika/ oppure scrivi a [email protected]

Che senso ha oggi affrontare in un romanzo un argomento tanto lontano quale il Risorgimento Italiano, mentre il mondo si aggrega in una pangea di terre senza confini economici, immerse in un’offerta indistinta di prodotti e servizi, dove ai diritti umani si può derogare, ma al primato dei soldi assolutamente no?

Roccavento è una delicata storia d’amore di un giovane ebreo veronese. Amore per una donna, amore per un ideale di Nazione che portò a morte “gratuita” migliaia di giovani, spinti solo dal desiderio di libertà. Sono tempi cupi, amici miei, se si smarrisce il senso dello stare insieme. Non si tratta di inseguire un nazionalismo becero, inteso come esaltazione di battaglie sanguinose, deliri di potenti e confini che sono costati milioni di vite umane. Per dirla con Giorgio Gaber nel suo “io non mi sento italiano”, il nostro essere Nazione si identifica in una storia millenaria, in una cultura che ci ha regalato il Rinascimento, nella resistenza al totalitarismo che ha insanguinato il secolo scorso. Abbiamo radici comuni assai più profonde di quanto qualcuno ci vuole far credere.

Il nostro Guido vede nell’Italia una possibilità di riscatto per sé e per la sua gente e si avventura in una storia tortuosa e affascinante, che lo porta nell’estremo nord della Penisola, al fine di assolvere una importante missione di cui egli stesso ignora la natura. Il contatto con un popolo nel quale finisce per identificarsi, l’amicizia, i rischi mortali, il feroce confronto con il nemico invasore pervadono una vicenda tutta da leggere. Senza Terese però, l’architrave stessa del racconto, la storia perderebbe tutto il suo fascino. Terese, l’austriaca, Terese tormento e sogno inappagato, che lo aspetta oltre i confini, oltre le contrapposizioni, oltre la morte stessa.