Venerdì 5 febbraio il Magazzino 22 di Interzona ospiterà la proiezione di «Cock Crow» di ZAPRUDERfilmmakersgroup, film stereoscopico strutturato in tableaux vivants. La tecnica stereoscopica conferisce all’immagine le qualità del bassorilievo e opera una viva alterazione delle sue modalità di apparizione e di svelamento.
Il film è stato presentato in anteprima assoluta alla 66° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2009) come Evento Speciale all’interno della “Sezione Orizzonti”.
L’evento, rimandato nello scorso dicembre per cause di forza maggiore, è l’ultimo appuntamento della rassegna di videoarte Una certa idea dell’Italia, realizzata da Interzona con il sostegno delle Fondazione Cariverona. Gli ZAPRUDERfilmmakersgroup saranno a colloquio con il curatore della rassegna Simone Menegoi.
Ogni epoca genera e alimenta il suo drago. Potenze sconosciute e misteriose sotto la cui azione ricadono i gesti più semplici e quotidiani di un’umanità sottratta di ogni naturalezza; uomini per cui la propria stessa esistenza corporea diventa il luogo di un combattimento implacabile; profondità impossibili da scandagliare e per ciò ammesse a partecipare all’economia del sacro.
Cock-Crow è materia del sogno di un ragazzino colpevole di ciò che vede. E’ la caduta verso un mondo anteriore, luogo di immagini-oggetto di non consolazione. La tecnica stereoscopica utilizzata per il film diviene fondamento linguistico e narrativo del lavoro stesso. Operando per quadri pressoché fissi, saltano all’occhio, nelle diverse accezioni del termine, quegli elementi che, scollandosi dal fondo, emergono come segno, sintomo, indizio di un discorso celato da una quotidianità vorace che sommerge e atterrisce.
ZAPRUDERfilmmakersgroup nasce nel 2000 dalla collaborazione tra David Zamagni (1971), Nadia Ranocchi (1973) e Monaldo Moretti (1972). Il loro lavoro si colloca nella zona di mezzo fra arti visive, performative e cinematografiche. Dal 2005 applicano le tecniche della visione stereoscopica, con un approccio artigianale nella realizzazione delle scene, dei meccanismi di ripresa e di visione, dando luogo a quello che il gruppo definisce “cinema da camera”, in cui ambiente performativo e dispositivo di visione convergono in una sorta di “cinema incarnato e tattile”, che è anche una forma di “teatro immateriale”. Con questa tecnica, rétro e attualissima, il gruppo ha creato un ciclo di film e videoinstallazioni (DAIMON) ispirato all´opera di Georges Bataille e ai suoi temi, primo fra tutti l´erotismo come eccesso visionario e distruttivo.
Ingresso libero al Magazzino 22 di via Scuderlando, 4 (di fronte alla Chiesa di Santa Teresa) dalle 21.30 con tessera.