04.10.08 – Verona – «L’incontro tra le artiste e il tessuto»

Nell’ambito della mostra «Tramando», esposizione di arte contemporanea sull’utilizzo del tessuto, del filo come materiale artistico privilegiato, Sabato 4 ottobre 2008 dalle ore 18.00 alle 20.00 l’Associazione Culturale ESPOSTA (Via Interrato dell’Acqua Morta 13B, Verona – [email protected]) incontra l’artista Agostina Zwilling per rilanciare e riaprire con lei e con le e i partecipanti alcune delle tematiche affrontate nella mostra “Tramando”, con la convinzione che avvicinarsi al processo artistico e percepire l’opera come oggetto relazionale sia una delle giuste chiavi per tenere l’arte insieme alla vita. Tema: «L’incontro tra le artiste e il tessuto». L’importanza del materiale, non solo in campo artistico, è fondamentale. Troppo spesso si è privilegiato l’elemento immateriale a discapito delle cose, di conseguenza percepite solo come mezzi. Questo tipo di atteggiamento, questo sguardo antropocentrico di uso e consumo nei confronti del mondo inorganico ha privato ai materiali l’aura, il loro enorme valore simbolico e cultuale. La capacità di lavorare creativamente con un materiale si basa quindi sulla posizione che è anche condizione di non supremazia sulle cose, di abbandono di un punto di vista soggettivo. Per entrare profondamente in relazione con le cose, l’artista deve saper rapportarsi al materiale senza l’arroganza di voler creare qualcosa dal nulla ma con la coscienza che la sua è una trasformazione di un qualcosa che di per sé ha già una storia, un suo abitare il mondo, un suo essere testimone di quello che lo circonda. A partire da questa consapevolezza è nata la mostra “Tramando”, una esposizione di arte contemporanea che riflette sull’utilizzo del tessuto, del filo come materiale artistico privilegiato, materiale capace di un linguaggio immediato, incarnato, così vicino ai nostri corpi da trasformarsi in una sorta di seconda pelle. La scelta di esporre quattro artiste donne nasce anche dal riconoscimento che nel “racconto del filo” c’è in gioco un forte elemento di differenza sessuale, attraverso il tessuto ed il gesto del cucire emergono le tracce di una memoria femminile collettiva; piccoli gesti materici capaci di mantenere viva una rete di relazioni femminili.