Nell’ambito della manifestazione «NATURALMENTE VERONA», Sabato 2 ottobre dalle ore 17,30 alle ore 19,00 presso la Sala Palazzo da Lisca [Via Interrato dell’acqua morta, 54 (zona Piazza Isolo)] si terrà l’incontro su «TECNOLOGIE DELLA DECRESCITA E FINANZA ETICA, IL FUTURO POSSIBILE». Relatori: Maurizio Pallante, presidente dell’associazione Movimento della Decrescita Felice, e Fabio Salviato, ex-presidente di Banca Etica. Intervento di Francesco Badalini, circolo locale MDF (Movimento Decrescita Felice) di Verona.
Il protrarsi della grave crisi finanziaria, economica, sociale e ambientale che ha colpito il mondo intero ha innescato da tempo una profonda riflessione sulla sostenibilità dell’attuale modello di sviluppo. Dopo anni di mobilitazione, impegno e campagne della società civile, temi come la finanza etica e lo sviluppo sostenibile sono finalmente entrati nell’agenda dei potenti, anche se siamo ancora ben lungi da un cambio di paradigma che oggi appare essenziale.
Le soluzioni per uscire dalla crisi economica e creare nuovi posti di lavoro esistono e sono a portata di mano, è solo un problema di volontà politica. Occorrono nuove idee, occorre diversificare e percorrere nuove strade. Quando si parla di innovazione e nuove idee, in genere si guarda al futuro. Invece anche nel passato vi sono idee e soluzioni valide. Un esempio? Nel 1972 l’Ing. Mario Palazzetti, dirigente del Centro Ricerche Fiat, brevettò il micro-cogeneratore: si trattava di un semplice motore d’auto, che può essere installato in qualsiasi casa, alimentato a metano, collegato ad un alternatore e capace di generare in forma combinata energia termica ed elettrica (da cui il nome di co-generatore). Tale macchina ha un rendimento energetico almeno doppio rispetto alle tradizionali caldaie, il che significa anche dimezzare il consumo di energia da fonti fossili e quindi la CO2 prodotta. Purtroppo, chissà perché, nessuno in Italia ha sviluppato su ampia scala tale idea, su cui ora sta investendo la Germania: la Volkswagen, con il sostegno del governo tedesco, da qui al 2015, utilizzando come base il motore della Golf, produrrà ben 100.000 cogeneratori che, mentre riscalderanno le case, forniranno anche l’energia elettrica equivalente a ben due centrali nucleari! Perché non potrebbe farlo anche la FIAT, che è stata la prima azienda a produrli? Ci sarebbe nuovo lavoro per migliaia e migliaia di operai, un lavoro utile alla società e all’ambiente e in Italia non ci sarebbe più il bisogno di riaprire lo spinoso e controverso capitolo del nucleare.
Questo è solo un esempio delle “tecnologie della decrescita”, ovvero quelle tecnologie che consentono di creare ricchezza e occupazione di qualità riducendo l’impatto sull’ambiente e il consumo di risorse. Tecnologie per riqualificare gli edifici e ridurre i consumi energetici, per ridurre la produzione di rifiuti, per riciclare le materie prime, per produrre energia da fonti rinnovabili. In questo campo l’Italia potrebbe essere all’avanguardia e non temere la concorrenza di nessuno, neanche della forte economia cinese o americana. Ma ci vuole una classe imprenditoriale sensibile e illuminata, e ci vuole il convinto sostegno di una rinnovata classe politica, che sia capace di una visione più alta e lungimirante rispetto al solito nucleare, grandi opere o inceneritori.
Maurizio Pallante e Fabio Salviato, forti delle rispettive esperienze nel campo della decrescita e della finanza etica, propongono un patto per mettere in rete conoscenze e tecnologie, creare sinergie, rilanciare il comparto tecnologico e industriale italiano riducendo l’impatto ambientale e il consumo di risorse e creando nuovi posti di lavoro di qualità e ricchi di senso e di valore. Nell’interesse di imprenditori, lavoratori, cittadini e anche delle generazioni future, cui lasceremo in eredità un mondo migliore e più vivibile. Perchè, come recita lo slogan di Banca Etica, “L’interesse più alto è quello di tutti”.