02.05.07 – Trento – Il Trentino e la Grande Guerra

Mercoledì 2 maggio, alle 17,30, a Trento, nella Sala degli Affreschi della Biblioteca comunale (Via Roma 55) il Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale organizza una conferenza del ciclo «Il Trentino e la Mitteleuropa». Quinto Antonelli (Museo Storico in Trento) interviene su «Il Trentino e la Grande Guerra». Introduce Massimo Libardi. Il ciclo «Il Trentino e la Mitteleuropa» è organizzato dal Centro Studi sulla Storia dell’Europa Orientale in collaborazione con la Biblioteca Austriaca della Biblioteca Comunale di Trento. La Grande Guerra ha segnato per il Trentino una cesura epocale. La guerra ha sconvolto e segnato il suo territorio – innumerevoli sono ancora le tracce: dalle fortificazioni alla rete dei sentieri e delle trincee – così come lo spazio mentale. Una delle prime pubblicazioni che nell’immediato dopoguerra diedero conto dei tormenti sofferti dalla popolazione trentina, si intitolò, in modo significativo, Il martirio del Trentino, inaugurando una terminologia religiosa che rischiò alla lunga di apparire non solo fastidiosa, ma anche ambigua e inutilizzabile. Del resto ad un ambito religioso rimandava anche il termine “irredento”, come se la redenzione, l’attesa del mondo nuovo, potesse essere incarnata dai nazionalismi. Vi è in tutto questo un eccesso, eppure quando si pensa allo smembramento delle famiglie e di tutte le articolazioni della società civile, al Trentino lacerato dei militari in Galizia e dei volontari nell’esercito italiano, dei profughi nell’Impero e in Italia, degli internati a Katzenau perché ritenuti filoitaliani e più tardi degli internati all’Asinara o altrove perché ritenuti austriacanti, ai paesi distrutti e alle città di legno inventate per i profughi in Austria, la metafora che ricorre immediatamente alla penna è proprio quella dei tremendi martirii o supplizi dell’antico regime, quando i corpi dei condannati venivano squartati e umiliati. La Grande Guerra fu la prima guerra ‘totale’ che entrò nelle valli e nelle città, coinvolse, in una prova drammatica e logorante, i civili e operò, attraverso la propaganda, per «la conquista delle loro anime».