[Greenpeace • 17.02.04] Si è finalmente conclusa la vicenda che ha visto Greenpeace Francia lottare per la propria libertà di espressione contro Esso, il gruppo francese appartenente al gigante petrolifero americano ExxonMobil. Greenpeace da tempo cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dei cambiamenti climatici e su come sia necessario trovare fonti energetiche alternative al petrolio...

E$$O. LA VITTORIA DI GREENPEACE

Si è finalmente conclusa la vicenda che ha visto Greenpeace Francia lottare per la propria libertà di espressione contro Esso, il gruppo francese appartenente al gigante petrolifero americano ExxonMobil. Greenpeace da tempo cerca di sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema dei cambiamenti climatici e su come sia necessario trovare fonti energetiche alternative al petrolio. La ExxonMobil, forte di profitti annuali altissimi, è accusata di impiegare tempo e denaro in un’azione di sabotaggio contro il protocollo di Kyoto, soprattutto esercitando la propria influenza sul presidente degli Stati Uniti George Bush, la cui campagna elettorale è stata non casualmente finanziata dalla società petrolifera. Greenpeace Francia nel 2002 ha dato vita ad una campagna di sensibilizzazione – da cui è nato il sito www.greenpeace.fr/stopesso/ – che si basa sulla parodia del marchio Esso, un logo in cui le due ‘s’ vengono sostituite dal simbolo del dollaro ‘$’. La ExxonMobil ha portato in tribunale la vicenda, accusando Greenpeace di utilizzare un simbolo che ricorda le tristemente famose SS naziste e che danneggia l’immagine della compagnia. La vicenda processuale iniziata nel luglio 2002 si è conclusa venerdì scorso quando la Cassazione – Tribunal de Grande Instance – di Parigi ha riconosciuto il diritto a Greenpeace di esprimere liberamente il proprio dissenso, ritenendo che la parodia/critica del logo Esso rientri senza alcun dubbio nei limiti del principio costituzionale della libertà d’espressione.