[di lu.fi. • 10.03.02] Bovolone (VR). «Amareggiato ma non sorpreso». È questo lo stato d’animo che aveva ieri don Alessandro Bonetti, sacerdote che da tre anni lavora con i giovani di Bovolone .

BABY-GANG/4 – «Amareggiato, non sorpreso»

«Posso pensare addirittura quali siano i ragazzi coinvolti, visto che a quanto ne so le forze dell’ordine lavoravano da tempo a questo caso», spiegava il sacerdote, «Purtroppo già qualche mese fa si era avuto notizia di un pestaggio a scopo di rapina avvenuto in paese: questa non è che una nuova dimostrazione che qui la situazione è difficile. A Bovolone ci sono due tipi di giovani: quelli che frequentano la parrocchia e quelli che stanno dall’altra parte. Non ci sono vie di mezzo: e se si considera che il paese non offre molto, soprattutto dal lato culturale, allora è chiaro che si manifestano delle situazioni di disagio. Soprattutto da parte di ragazzi che vivono in famiglie che danno loro tutto senza fatica, magari senza avere molto tempo per seguirli; e che, se non vanno in parrocchia, in paese trovano solo bar. Quella di Bovolone resta comunque della buona gente e credo che se si riusciranno a coordinare le iniziative i problemi, compreso quello della tossicodipendenze, potranno essere affrontati con profitto». «Qui non ci sono precedenti in tema di criminalità giovanile, se non un caso unico avvenuto qualche anno fa. Questa storia della baby-gang, dunque, la ritengo un’anomalia rispetto alla situazione generale» dichiara invece il vicesindaco e assessore al sociale Giorgio Mantovani, «Negli ultimi dieci anni sono stati realizzati impianti e sostenute le attività sportive ed è stata fatta una forte prevenzione per quanto riguarda le dipendenze, pertanto secondo me si tratta di schegge impazzite di un mondo giovanile che è seguito e controllato».


da “L’Arena” – Sabato 9 Febbraio 2002