[di e.p. • 10.03.02] Legnago. «Che nella Bassa possano esistere e svilupparsi fenomeni di questo tipo non mi meraviglia - commenta la psicologa Tiziana Martini - Perché anche qui, come nel resto d'Italia, per non dire del mondo intero, a prevalere tra i giovanissimi non è più il semplice desiderio di possedere l'oggetto , ma di possedere quell'oggetto , quel qualcosa in più che non tutti hanno e che una volta raggiunto è l'unico che fa sentire davvero importanti».

BABY-GANG/3 – «Vogliono possedere di più»

A dominare perciò non è più, come accadeva fino a pochi anni fa, la logica della povertà e dell’emarginazione, ma quella del benessere, del possesso esasperato, dell’ottenere tutto e subito, senza fatica. «Non basta avere il cellulare – continua Martini – occorre avere quel cellulare , di quella determinata marca e naturalmente di ultimissima generazione. Meglio ancora se invece di uno solo i telefonini a disposizione sono tre o quattro, visto che ormai uno, bene o male, lo posseggono tutti. Lo stesso vale per i capi di abbigliamento, le automobili, i motorini, gli zaini e qualsiasi altro bene di consumo». Dello stesso parere anche Lucia Zardin, insegnante alle scuole medie di Casette che rilevando come «sia soprattutto lo spostamento dei valori ad aver provocato tutto questo – sottolinea l’esigenza di intervenire fin dalla pre-adoloscenza – con precisi programmi di prevenzione», mentre Giampietro Tiozzo, preside del liceo Cotta punta il dito contro «la cultura del branco e la scarsa consapevolezza da parte dei ragazzi del confine tra il lecito e l’illecito». «E’ un fenomeno inquietante- commenta a caldo il sindaco Silvio Gandini- da tenere sotto controllo anche con l’attuazione di una rete coordinata di interventi preventivi».


da “L’Arena” Sabato 9 Febbraio 2002