«Siamo qui non per la pace della coscienza, ma per formarci la coscienza della pace. Se un atteggiamento possiamo avere, di fronte alla drammaticità e urgenza dei problemi, questo è di richiesta di perdono per i nostri silenzi conniventi con scelte che provocano la morte dell’uomo, per il nostro rifiuto di andare alle cause delle tragedie del nostro tempo e per il nostro ritardo nell’intraprendere e accettare il cambiamento del nostro modo di vivere.
Questo incontro vuole mettere in comune la ricerca e gli impegni emersi nelle assemblee zonali svoltesi a Trento, Padova, Treviso e Udine. Vuole trovare motivo di fiducia e di speranza dalla testimonianza di chi in situazioni umanamente impossibili lotta per la vita e la liberazione del proprio popolo.
Costituisce anche il tentativo di comporre, su obiettivi necessari per tutti, le diversità culturali e confessionali che sono spesso motivo di divisione e di esclusione reciproca. In nome della pace dobbiamo avere il coraggio di sperimentare strade nuove da percorrere insieme; ritrovare su questo la nostra identità e coscienza di popolo.
Infine vogliamo dire una parola chiara ed efficace anche a livello politico, perché ancora sovrabbondano le parole di pace, ma permangono scelte di guerra, negli enormi progetti di riarmo, nell’uso della repressione e della forza e per la soluzione delle controversie e delle tensioni internazionali, nel mantenimento dello sfruttamento e dell’oppressione dei popoli»

Panoramica della prima assemblea per la pace riunitasi il 4 ottobre 1986, giorno di San Francesco, nell’Arena di Verona. Accanto, un trafiletto pubblicato dal mensile «Azione nonviolenta» nel numero di settembre 1986 che annuncia la prima «Arena» di pace.