Martedì 5 aprile alle ore 20,30 presso la Sala di Rappresentanza del Comune di Bolzano avrà luogo un incontro con Padre Andres Tamayo, Premio Nobel alternativo per l’ambiente e Referente del Fronte contro il colpo di stato in Honduras. Tema: «Il terrore di un popolo, il silenzio del mondo». L’appuntamento è organizzato dal Centro Pace del Comune di Bolzano.
Padre Amdrés Tamayo è una delle personalità più amate dalla società di base dell’Honduras e del Salvador. Sarà a Bolzano su invito del Centro per la Pace e del Collettivo Centro America martedì 5 aprile per una testimonianza importante sia sul suo lavoro in favore delle foreste della regione di Olancho, una difesa leggendaria che gli ha permesso di ottenere il prestigioso premio Nobel alternativo per l’ambiente, sia sulla drammatica situazione in Honduras dopo il colpo di stato. Tamayo è uno leader più coraggiosi del Frente contro il golpe, che ha scalzato Zelaya, il presidente democraticamente eletto. Per la sua attività in difesa dei diritti umani e per le due denunce internazionali Andrés Tamayo è stato minacciato di morte e ha dovuto lasciare il Paese (ora vive in Salvador). Quando il governo golpista ha annunciato pubblicamente l’espulsione dal Paese di Tamayo, le popolazioni più povere sono scese in piaza in segno di protesta e di difesa del loro punto di riferimento. Nonostante tutto ciò Tamayo continua il suo cammino vicino al popolo honduregno perseguitato e sofferente. Dal giorno del colpo di stato, infatti, in Honduras sono state uccise e rapite centinaia di persone e calpestati i diritti umani nel silenzio più totale dei mezzi di informazione, nazionali ed internazionali.
Andres Tamayo
Nato in El Salvador, sacerdote, leader ecologista del Movimento ambientalista del Olancho (Mao), fin dai primi anni ’90 è stato a fianco della popolazione honduregna nella lotta per la salvaguardia delle foreste della regione di Olancho, nel nord dell’Honduras (ridotte drasticamente dal taglio selvaggio degli alberi operato da grandi imprese multinazionali). Minacciato più volte di morte già prima del golpe militare, nel 2004 ha vinto il premio “Nobel alternativo per l’ambiente” e nel 2010 ha ricevuto il riconoscimento internazionale “Honor et Dignitas” (dedicato alla memoria di padre Ernesto Balducci) “per il suo impegno infaticabile e rischioso per la giustizia, i diritti umani, la pace e la salvaguardia dell’ambiente vitale”.
ECCO LA GIORNATA DEL NOBEL VERDE
ore 17.30 ad Ora (BZ): Incontro-aperitivo al Circolo Aurora, viale stazione 45 (Arci Ora-Auer)
ore 20.30 a Bolzano: Conferenza pubblica Sala di Rappresentanza del Comune: «Il terrore di un popolo, il silenzio del mondo»