Nella magica atmosfera del medievale Palazzo Vescovile di Monteforte d’Alpone la notte dell’8 novembre, alle ore 20,45, nella sala dedicata al vescovo Ermolao Barbaro, andrà in scena l’atto teatrale dove Vangog, un indimenticabile artista, una contadina dimenticata e l’aura del Vescovo Ermolao si muoveranno sull’improbabile aria impolverata del nobile salone rinascimentale. Gli attori in scena alterneranno il testo con le musiche originali per chitarra sola, che faranno la loro comparsa quando la figura di Ermolao apparirà leggera e beffarda sulle trasparenze misteriose di uno schermo invisibile. Proprio su questo schermo le immagini trasparenti giocheranno un ruolo enigmatico e carico di suspense. In realtà passato e presente, dialetto veronese e lingua italiana svolgeranno, come un filo di Arianna, la storia di un contadino che narra una favola della tradizone orale veronese e della sua reincarnazione in artista: Vangog, che è il protagonista di un racconto già vincitore di un premio letterario sui Paesaggi del Vino; ecco che compare quindi il vero protagonista della vita, della società e della gente di Monteforte, paese che è la culla del vino Soave Doc. Vino dunque, e colline e vigneti e sogni e… immancabile una donna senza tempo. Bella come nessuna, sfuggente e immortale.
Testi: Marco Bolla, Andrea Ciresola
Lettori: Marco Bolla, Mattia Meneghini
Attori: Francesco Gini, Daniele Bogoni, Alice Ciresola
Musicisti: Gabriele Posenato
Riprese: Michele Comerlati