Invitiamo tutte le persone che vivono sul territorio italiano a celebrare con noi la giornata della proclamazione della nostra Repubblica: 2 giugno 1946. Quest’anno questa data riveste un significato e un’importanza del tutto speciali. Come nella vita individuale e familiare, anche nella storia di un Paese i momenti di crisi profonda possono risolversi in una maggiore coesione sociale e fare emergere la parte bella e nobile di un popolo, oppure accelerarne la disgregazione, facendo prevalere grettezza e decadenza.
La Repubblica italiana è quella della Costituzione che «riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo… e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale» (art. 2).
«… È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’ organizzazione politica, economica e sociale del Paese» (art.3).
Proprio in questi giorni la Camera dei Deputati ha deciso: i più poveri sono stati tutti “respinti”; non possono far parte della nostra società e con loro, tutti quelli che, senza lavoro a causa della crisi, non ce la faranno a trovarsi un altro impiego nei tempi stabiliti. Non importa se vivono con la famiglia già da anni con noi.
Ci si ostina a farli passare per “clandestini” ma tali non sono, perché non si nascondono a nessuno, ma chiedono in tutti i modi di essere riconosciuti e regolarizzati. È lo Stato che si rifiuta. L’unica loro colpa, ora sanzionata come reato, è quella di essere troppo poveri. Non solo vengono negati i loro diritti umani, ma vengono puniti per legge. Questa bocciatura espressa dal voto sul “pacco” sicurezza ci lascia sgomenti e indignati. Non ci rassegniamo a quanto sta avvenendo.
A noi interessano i volti, i nomi e le storie di tutte le persone che chiedono di poter vivere, non i calcoli elettorali.
Vogliamo riconoscere l’umanità e la dignità di tutte le persone e concorrere con loro a rendere sempre più vivibile il pianeta. E i più poveri non sono i nostri nemici, gli “invasori”.
Vogliamo denunciare l’ingiustizia che viene perpetrata nei confronti di coloro che continuano a lottare per sopravvivere, che continuano a rischiare tutto, anche la vita, per farcela. Su molti, troppi (42.000 secondo la stima della Caritas) è già stata eseguita la condanna a morte a causa dei crimini subiti in quello che doveva essere il loro viaggio della speranza. Per tutti loro vogliamo esprimere i sentimenti forti di una memoria affettuosa. Se ci fosse possibile li chiameremmo per nome, uno ad uno, una lacrima, un ricordo e un canto per tutti.
Noi ci riconosciamo nella dignità umana e nei diritti di tutti quelli che vengono ingiustamente chiamati clandestini. Per questo indosseremo, e invitiamo tutti a farlo, “la maglietta del clandestino”. La nostra non può essere la Repubblica degli escludenti, ma la Repubblica delle persone libere, capaci di fare la storia assieme a tutta l’umanità.
Martedì 2 giugno in Piazza Garibaldi a Padova, dalle ore 17 in poi con: Giovanni Palombarini (magistrato), Luca Bassanese (cantautore), Dinora De Laurentiis (attrice), Alberto Zangaglia (chitarra), Saida Puppoli (attrice), Bruno Lovadina (attore).
Anche Padova, come tante altre città italiane, ha una storia e una memoria dolorosa per ritrovare la strada dell’accoglienza, del rispetto, dell’ospitalità. La morte dell’altro non rende più sicura e migliore la nostra vita.
TARGA IN RICORDO DI SLIM BOLOUSA
Sempre martedì 2 giugno 2009, alle ore 11, verrà affissa questa targa commemorativa sulla spalla del ponte di Voltabarozzo sul Canale Scaricatore, all’inizio del Lungargine Terranegra, di fianco al sottopasso della pista ciclo-pedonale: «In ricordo di Slim Bolousa, cittadino del Marocco, qui annegato il 6 aprile 2008, inseguito dai nostri pregiudizi. Per una città di tolleranza e convivenza».
Ai nostri figli e ai loro amici gridiamo ancora che non si dà la caccia a nessuno, che nessuno è autorizzato a perseguitare e linciare con giudizi e azioni chi tra noi, italiano o straniero, sbandato o precario, fragile o solo, cerca con fatica di costruirsi una vita migliore.
Interverranno: un cittadino della zona; un rappresentante del coordinamento «A braccia aperte», Karim Guennoun, presidente della Commissione per la rappresentanza dei cittadini stranieri del Comune di Padova; un rappresentante dell’Amministrazione Comunale. Appuntamento organizzato con l’autorizzazione del Genio Civile e la collaborazione del Comune di Padova.
Il Coordinamento «A braccia aperte»: Beati i costruttori di pace – Biolca – Ass. per la Pace – Donne in nero – Ass Nigeriani – Centro aiuto SS Trinità – Caritas – Ass. Coop e Solidarietà – AIE – Giuliana Beltrame (Cons. Comunale) – Comunità Eritrea – Ass. Giuristi Democratici – ACLI – VIDES – Fondazione Zancan – Granello di senape – Studio Forenix – CGIL – LEGAMBIENTE – Ass. Migranti – Centro Universitario – ARCI – Ass JAPOO – ASCAN – Migrantes.
Segreteria: Beati i costruttori di pace – via Antonio da Tempo 2 – 35131 Padova – Tel. 049.8070522 – Fax 049.8070699 e_mail: [email protected] – www.beati.org