SABATO 18 APRILE, a RAVENNA, dalle 17 alle 20, si terrà un INCONTRO PUBBLICO DI INFORMAZIONE sull’immigrazione e la sicurezza rivolto a tutta la cittadinanza, all’incrocio fra via Cavour e via Barbiani (vicino a Porta Adriana).
La manifestazione è organizzata da associazioni di cittadini italiani e stranieri, da partiti e movimenti politici e liberi cittadini preoccupati per il Pacchetto sicurezza (DL 733) ora in discussione alla Camera dei deputati.
Il nostro Comitato è stato fra i promotori della iniziativa e siamo stati fin dall’inizio nel gruppo di coordinamento.
Il documento che segue è il frutto di un lavoro comune che ha visto la partecipazione attiva di rappresentanti di cittadine/i ravennati e di cittadine/i immigrati.
Abbiamo chiamato, per ora, questa prima esperienza di rete RavennaInsieme.
Inoltre, saremo presenti con il documento anche alla festa ai giardini Speyer di domenica pomeriggio 19 aprile, promossa dal Villaggio Globale e Legambiente.
Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna
LA MIA SICUREZZA È LA TUA
LA TUA SICUREZZA E’ LA MIA
manifestazione pubblica
Le associazioni di volontariato e quelle rappresentanti i cittadini italiani e stranieri, i partiti e i movimenti politici e i liberi cittadini che hanno deciso di sottoscrivere questo comunicato sono contrari al Pacchetto Sicurezza (DL 733) approvato in Senato lo scorso 5 febbraio, ora in discussione alla Camera dei deputati.
L’approvazione di tale disegno di legge non garantirebbe maggior sicurezza alla popolazione italiana, ma porterebbe invece a un drastico peggioramento delle condizioni di vita degli immigrati, soprattutto dei cosiddetti “clandestini”, persone a cui in realtà viene impedito di avere il permesso di soggiorno.
Mantenere nell’illegalità oltre 700mila persone, renderli ancora più invisibili, non serve per la sicurezza dei cittadini, ma aiuta solo le mafie del lavoro nero.
Impedire a un immigrato irregolare di recarsi in ospedale non serve per la sicurezza dei cittadini, ma rappresenta un pericolo per la salute di tutti.
Impedire a un immigrato irregolare di denunciare allo stato civile la nascita del proprio figlio non serve per la sicurezza dei cittadini, ma rappresenta una violenza nei confronti dei bambini.
Tutto queste proposte trovano una legittimità popolare nella mancanza di informazione sul fenomeno dell’immigrazione.
Per questo le associazioni di volontariato e quelle rappresentanti i cittadini italiani e stranieri, i partiti ed i movimenti politici e i liberi cittadini che hanno deciso di sottoscrivere questo comunicato vogliono, tutti insieme, informare e far conoscere ai cittadini alcuni dati di fatto.
L’Italia è stato un paese che ha visto emigrare in terre lontane tantissimi suoi figli, circa 50 milioni dalla fine dell’Ottocento agli anni sessanta del secolo scorso. Ottocento.
Oggi sono quasi 4.000.000 gli stranieri che vivono e lavorano regolarmente all’ombra del tricolore, Poi ci sono gli immigrati senza il permesso di soggiorno.
Forse non tutti sanno che gli immigrati irregolari contribuiscono a sostenere la nostra economia, lavorano in agricoltura, edilizia, assistenza alle persone. Sono lavoratori pagati in nero e sfruttati da imprenditori senza scrupoli.
Quasi tutti gli attuali stranieri con regolare permesso di soggiorno sono stati, prima di essere regolarizzati, “irregolari”, semplicemente perché per chi è in Italia è impossibile ottenere un permesso di soggiorno, anche in presenza di una attività lavorativa.
Noi crediamo che gli stranieri, regolari e non, non rappresentino un problema per la nostra sicurezza e che la sicurezza sia un bisogno primario di ogni cittadino che riconosca il valore del rispetto delle leggi.
Noi crediamo che l’ Italia sia insicura perché la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta, la malavita organizzata sono la prima azienda del paese.
Noi crediamo che l’ Italia sia insicura perché i sistemi di corruzione che hanno troppo spesso inquinato le pubbliche istituzioni distruggono o compromettono interi settori della nostra economia. E troppo spesso corrotti e corruttori sono stati e sono impuniti; impunità che genera sfiducia e insicurezza.
Noi crediamo che l’Italia sia insicura perché il 25% dell’economia è sommersa e ogni anno muoiono sul lavoro oltre 1200 persone, di cui il 17% immigrati.
Noi non vogliamo questo PACCHETTO (IN)SICUREZZA, perché porterà maggiore illegalità.
Noi vogliamo che lo Stato italiano combatta l’illegalità, a partire dal lavoro nero.
Noi vogliamo che lo Stato aiuti tutti i lavoratori e le lavoratrici a uscire dall’illegalità, e l’unico modo è quello di far ottenere un permesso di soggiorno alla manodopera senza documenti.
Noi siamo per la LEGALITÀ perché legalità SIGNIFICA SICUREZZA
Per tutto questo abbiamo deciso di iniziare una comune opera per informare le cittadine e i cittadini su quelle che sono le reali criticità del nostro paese e della nostra città.
Per questo SABATO 18 APRILE, a RAVENNA, alle 17, si terrà un
INCONTRO PUBBLICO DI INFORMAZIONE rivolto a tutta la cittadinanza,
all’incrocio fra via Cavour e via Barbiani
(vicino a Porta Adriana)