Siete invitati all’Incontro-Villaggio sul tema «PARLARE COI GESTI». C’incontreremo al Villaggio di Andrea, SABATO 3 GENNAIO 2009 alle 15.00, a Creazzo (Vi), in via Valscura n°45, da Angelo e Fabiola Lorenzato (0444-521572).
Tu puoi comunicare meglio cercando di capire e praticare la lingua dei gesti con la quale il corpo si esprime. Puoi applicare l’arte del teatro alla vita quotidiana e valorizzare il linguaggio del corpo più ricco, efficace e vero. Le parole dicono soltanto un decimo dell’intero linguaggio, il resto è detto dal tono, postura, gesto, modo di vestire, look. La parola pretende di dire tutto ma può falsificare. Perciò diventa consapevole dei gesti del corpo col quale stai comunicando continuamente. Occhi e mani sono i due strumenti più importanti per comunicare. Che cosa dici senza volerlo? Che cosa vuoi dire e non riesci? Sei sicuro di far pervenire il tuo messaggio?
Ci sono gesti suggeriti dall’istinto della natura, altri sono appresi, altri sono convenzionali.
Tu puoi praticare il sorriso volontario col gioco degli occhi, “le pupille sono piccole bambine nascoste nel mistero dello sguardo”. Tu puoi praticare la mimica del volto cioè osservi i movimenti dell’altro come se dovessi imitarli così ti rendi conto delle qualità di sguardo: può essere accogliente, dominante, seduttore, ostile, rassegnato. A volte c’è paura nel posare lo sguardo sul volto di un altro: con lo strumento potente della consapevolezza tu puoi rallentare i movimenti, allungare il respiro e contemplare il volto con calma per cogliere le emozioni che esprime.
Braccia incrociate e mento abbassato significa che stai sulle difensive; pollice che sostiene il mento e dita appoggiate alla guancia significa che ascolti criticamente; occhi stretti e labbra chiuse e allungate significa sorriso freddo, ironico; mani ai fianchi significa che sei pronto ad intervenire o ad attrarre; grattare il volto, scompigliare i capelli, arrotondare il colletto significa ansia….
C’è chi fa teatro amatoriale: imita, dice coi gesti ed esplora gesti nuovi per ampliare la abilità nel comunicare.
Non confondere la volontà di comunicare meglio con la finzione e il trucco. Vedersi in altri ruoli, immedesimarsi in altre maschere, imitare altri looks… può falsificare ma il vero scopo consiste nel facilitare la comunicazione tra persone. Col teatro puoi costruire biografie in terza persona, correggere difetti col sorriso e promuovere esempi di umanità con una persuasione intensa.
Il regista Marco Maltauro verrà a offrirci esperienze di teatro semplice, immediato, giocoso e terapeutico. Ci insegnerà come il teatro esprime le emozioni di: gioia, rabbia, paura, tristezza, passione e tenerezza e come trasformare emozioni spiacevoli in emozioni piacevoli.
Vi presentiamo un libro apprezzato da noi: A. B. Pease, “Perché mentiamo con gli occhi e ci vergogniamo coi piedi?”, MI 2008.
Gli amici del Villaggio www.scuoladelvillaggio.it